Per il denaro (1’500 dollari Usa), per il “tablet” e per il telefono cellulare, ecco, bisognerà sperare e sperare soltanto che da qualche via essi riemergano. Il resto, cioè quel che più contava, è tornato invece nelle mani dei legittimi proprietari: una diecina di documenti personali, ovvero patenti di guida, carte di credito e passaporti, due dei quali da ricondursi a personale diplomatico, ed il tutto quale contenuto di due zaini che ignoti avevano abbandonato nella zona di via Gerolamo Borsieri a Como. Sull’esito di un intervento compiuto da agenti della Polizia di Stato, attorno alle ore 19.00 dell’altr’ieri, ed anche per fortunata coincidenza di luoghi e di tempi, la quasi immediata soluzione di un caso che a prima vista pareva per contro intricato: ai nomi dei titolari dei documenti non constavano riscontri sull’alloggio alberghiero nel capoluogo lariano, né nel territorio prossimale, e nemmeno a Milano; un’identità ha portato tuttavia agli uffici dell’Ambasciata australiana in Roma, risultando una delle persone in ruoli apicali tra i funzionari di Canberra in Cambogia; mistero risolto quasi in simultanea, cioè quando una donna è giunta in Questura per denunciare che il suo “van” era stato svaligiato nel pomeriggio in zona Villa Olmo. Recuperato il recuperabile, con evidente soddisfazione dei turisti incappati in furtaioli poco “strutturati”. Chissà, magari quel cellulare porterà ad altro cellulare…