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Como, va ai domiciliari ma non ha più alloggio. Casa trovata: quella circondariale

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Che cosa succede se un tizio, avendo ricevuto il beneficio degli arresti domiciliari anziché l’obbligo della restrizione dietro alle sbarre, un domicilio non ha più in quanto inquilino sotto sfratto? Non dappertutto, in Italia, ha luogo l’applicazione di ciò che è logico, ma in questo caso sì: l’uomo è stato infatti tradotto in carcere, al “Bassone” di Como, per doverosa esecuzione dei provvedimenti a suo carico. Al centro della vicenda un 59enne abitante ad Inverigo (Como), non coniugato né avente stabile relazione, privo di occupazione, unica certezza il “curriculum” criminale (a quanto consta, senza fatti di sangue): nel momento in cui gli hanno comunicato un’ordinanza di aggravamento dei domiciliari partita dal Tribunale di Monza (Monza-Brianza), e si parla di lunedì ultimo scorso, effettivi dell’Arma dei Carabinieri in Lurago d’Erba (Como) hanno fatto visita al luogo di residenza del 59enne, scoprendo per l’appunto che era scattato nel frattempo lo sfratto e, si suppone, con piena esecutività. Unica destinazione possibile, allora, l’“altra” casa: quella circondariale…