Lavorava di notte, ergo gli toccava il dormire di giorno; e qualcosa temeva, appena appena, anche quando si schiantava sul divano per la stanchezza. Un soggetto di nazionalità tunisina, 40 anni l’età, titolare del permesso di soggiorno ma senza fissa dimora, si trova ora in cella al “Bassone” di Como per acclarata detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e con l’aggravio dato dall’uso di armi: quando l’altr’ieri pomeriggio è stato sorpreso abbioccato e mal seduto sul divano di casa, intendendosi come “casa” un edificio abbandonato – e di altrui proprietà – nel capoluogo lariano quartiere Albate, l’uomo aveva tra le mani un coltellaccio da cucina; un’altra lama, come da successiva perquisizione, era occultata sotto la coscia destra. All’intorno, poi, gli agenti della Polizia di Stato hanno avuto gioco facile per mettere insieme i pezzi dell’attività professionale svolta dal 40enne con dedizione ed impegno degni di miglior causa: comode comode sul tavolino antistante il divano si trovavano dosi già confezionate, in parte cocaina ed in parte il Ghb che è peggio noto come “droga dello stupro”. Dall’identificazione formale in Questura sono emersi anche precedenti di polizia e precedenti penali, gli stupefacenti quale primo campo di applicazione, i reati contro la persona e contro la pubblica amministrazione. Il futuro del nordafricano si profila in piena luce: oltre al percorso giudiziario che per lui non promette nulla di buono, la somma dei reati commessi ed il palese stato di pericolosità sociale potrebbero condurre a provvedimenti di accompagnamento alla frontiera, raccomandato il restare alla larga dai confini peninsulari.