Da raccontarsi come l’hanno ricostruita gli agenti della Polizia di Stato in Como, ché la sceneggiatura è perfetta così com’è: ore 14.00 circa di sabato 22 marzo, un tizio ruba al solito supermercato di via Carloni nel capoluogo lariano (diciamo “solito” perché quel punto-vendita detiene probabilmente il primato europeo per numero di taccheggi, tra subiti e sventati), si lancia in corsa oltre le casse, è affrontato da un addetto alla sicurezza, nelle mani fa balenare una siringa, si apre la via di fuga; ad intercettarlo, previa acquisizione di sommarie notizie, gli uomini di una pattuglia della “Volante” che si producono nell’inseguimento al malvivente, quest’ultimo arrancante con la merce rubata sul sedime della linea ferroviaria tra la stazione di ComoBorghi e via Solone Ambrosoli e poi, sentendosi braccato, in calata nell’alveo del sottostante torrente. Fine della corsa ed inizio del secondo tempo: fermo del soggetto, trasferimento del medesimo ai locali della Questura, identificazione nella figura di un 43enne cittadino dello Sri Lanka; numerosi i precedenti di polizia con attestazione di vari “alias” spesi nel corso del tempo, constatata l’assenza di fissa dimora, riscontrata la condizione di clandestinità su suolo italiano, sequestrata la siringa, recuperato il bottino consistente in 10 bottiglie di superalcoolici per un controvalore attorno ai 300 euro, il tutto contenuto in uno zaino e, ohilà, nulla di rotto. Il 43enne è stato tratto in arresto per rapina impropria e spedito al “Bassone” di Como; la posizione del ladro è al centro di approfondimenti.