Aveva comperato alcuni biglietti ferroviari per breve tratta transfrontaliera, partenza da Como, destinazione il Ticino; li aveva comperati e li stava distribuendo a sette giovani, tutti soggetti di cui si occupava in qualità di gestore dell’ultima tappa, su suolo italiano, di un viaggio verso nord, lavoro traducibile quale trafficante e sfruttatore di esseri umani. Un sedicente 19enne del Bangladesh, clandestino in Italia, è stato tratto in arresto nella mattinata dell’altr’ieri, sabato 18 febbraio, in flagranza di organizzazione del trasferimento di un gruppo di persone: attività svolta “en plein air”, alla stazione ferroviaria di Como San Giovanni, ma che è stata sventata solo grazie ad un capotreno accortosi dei maneggi del 19enne che, mentre quasi spingeva il suo “carico” a bordo del convoglio, restava collegato via cellulare con un referente della stessa organizzazione criminale. Sull’intervento di agenti della Polizia di Stato, i sette giovani – poi risultati essere anch’essi provenienti dal Bangladesh, privi di documenti di legittimazione, età sommariamente rilevata fra i 20 ed i 30 anni – sono stati invitati a scendere e, ad accertamenti compiuti, si sono ritrovati sotto denuncia per ingresso e soggiorno illegale nel territorio italiano. Il 19enne è stato invece arrestato per favoreggiamento all’immigrazione clandestina e trasferito al “Bassone”.