Ancora variazioni cromatiche secondo zone e conseguenti maggiori o minori restrizioni, nella vicina Penisola, per ragioni di profilassi anti-“Coronavirus”: se all’inizio sussistevano i soli livelli giallo, arancione e rosso con una compartimentazione per regioni (o per ristrette aree geografiche: pareva cosa siderale l’isolamento forzato di una porzione del Lodigiano), ora si è giunti sia alla frammentazione sistematica (rosso in questo Comune, bianco lì oltre il ponte, in questo ristorante la cucina è sotto tinta arancione e la sala da pranzo è invece in giallo, et cetera) sia ad un’espansione quasi illimitata dei colori utilizzati (ultimo introdotto, l’arancione rafforzato). A questa stregua, prima che del vaccino, gli italiani avranno bisogno di una mazzetta con la scala del “Pantone”.