Si chiama Maria Branyas Morera, discende da una famiglia catalana che si era stabilita in lande d’Oltreatlantico, è venuta alla luce in Messico secondo alcuni o a San Francisco (Stati Uniti) secondo altri, di sicuro a San Francisco (Stati Uniti) ha vissuto e sui primi colpi d’artiglieria della Prima guerra mondiale è giunta in Spagna, dove vive avendo tagliato da oltre due mesi (sul certificato di nascita figura la data del 4 marzo) il non irrilevante traguardo dei 113 anni. Ottima cosa, che si somma ad altra splendida notizia: l’ultrasecolare gentildonna è risultata finalmente negativa ai “test” per il Covid-19, contagio da cui era stata colpita il mese scorso all’interno della casa di riposo – la “Santa Maria del Tura” di Olot, Catalogna, 113 chilometri a nord di Barcellona – di sua residenza da quattro lustri a questa parte. Considerata l’età, stai a vedere che questa formidabile campionessa di longevità si sta ancora portando dietro gli anticorpi della pandemia detta “spagnola”, anni 1918-1920, periodo di cui tra l’altro, grazie all’ottima sua memoria, Maria Branyas Morera racconta come se fosse ieri.