Almeno due persone già assicurate alla giustizia – una terza sarebbe indagata o forse già caduta nella rete – per il traffico di cocaina liquida stroncato nelle scorse ore da uomini della Guardia italiana di finanza con vertice sull’aeroporto di Malpensa (provincia di Varese). Sotto sequestro sostanze per il peso di oltre sette chilogrammi e che, ad avvenuta riconversione, avrebbero garantito circa 7’000 dosi. Punto di origine apparente delle indagini – ma non è da escludersi che un sospetto preesistesse – è stato giorni addietro il fermo di un corriere della droga, cittadino italiano in arrivo da Montevideo (Uruguay) e che aveva nascosto la cocaina in flaconi etichettati come prodotti ad uso alimentare (sciroppo di agave ed olio di cocco); dall’analisi di elementi informativi quali tabulati telefonici ed accertamenti a carattere economico-finanziario sono emersi i rapporti sia con un ecuadoriano quale contatto diretto del corriere sia, in forma probabilmente indiretta, con un altro ecuadoriano dimorante in provincia di Milano e contro il quale è stato spiccato un ordine di custodia cautelare; l’uomo sarebbe stato referente in Italia per uno tra i principali canali di importazione di varie sostanze stupefacenti. In immagine, la merce sequestrata.