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Chernobyl, storie di ponti: “Sa Berritta” porta a Lugano il docufilm

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Nel mezzo di mille tragedie da cui siamo circondati, Chernobyl fu segno dello spettro nucleare che si fa storia davanti a noi. Chernobyl divenne anche una prova di umanità da parte di centinaia di famiglie che si resero disponibili, per esempio in Italia, ad accogliere per periodi più o meno lunghi i bambini provenienti da quelle zone, di fatto rendendoli parte della propria quotidianità e, insieme con il personale sanitario, contribuendo a più riprese a garantire loro migliori condizioni di alimentazione, di serenità e di vita. Non una celebrazione, ma una testimonianza del grande cuore delle famiglie accoglienti è il docufilm “Le cicogne di Chernobyl”, in proiezione a Lugano sabato 25 maggio, quale anteprima svizzera, sotto egida di “Sa Berritta”, circolo culturale sardo presieduto da Graziella Murtas: appuntamento in via Alla Stampa 25, quartiere Cadro, inizio ore 17.00. L’opera, prodotta dalla “Cittadini del mondo-Cinema per il sociale” e diretta da Karim Galici, è stata proposta sino ad ora alla “Casa del cinema” in Roma ed ha poi toccato Cagliari, Napoli e Sorrento. Introduzione a cura di Graziella Murtas; dopo la proiezione, dibattito con la presenza di organizzatori delle accoglienze e di responsabili della produzione del film. Nella foto, uno dei confini imposti sull’accesso all’area di Chernobyl.