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Ce n’est pas du blé: dimissionario dal “Papio” il rettore Adrian Pablé

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La sua nomina era giunta a calmare le acque, nell’aprile 2025, dopo che monsignor Alain de Raemy quale amministratore apostolico della Diocesi di Lugano, ed in ragione del diritto all’ultima parola sull’argomento, aveva stroncato con un “no” secco la designazione dell’ora 63enne Boas Erez, già rettore dell’“Università della Svizzera italiana-Usi” e da tale ruolo dimessosi in urto con il Consiglio – o con una quota maggioritaria di esso – dell’ateneo. Beh: a distanza di cinque mesi, una settimana e due giorni dall’effettivo ingresso nel ruolo, da lui accettato su invito dello stesso monsignor Alain de Raemy, si annuncia partente dal “Collegio Bartolomeo Papio” di Ascona il rettore Adrian Pablé, 54 anni, primo laico nella storia tra quanti erano giunti a governare la plurisecolare istituzione che devesi all’impronta di san Carlo Borromeo (per la biografia e per i pregressi: https://ilgiornaledelticino.ch/nuovo-rettore-al-papio-dove-boas-erez-non-fu-adrian-pable-sara). Dimissioni anche qui, o meglio scioglimento del rapporto professionale ovvero conclusione “ex abrupto” del contratto di lavoro; in forma di accordo consensuale la separazione, secondo fonti che parlano mentre sono silenti le altre, ad esempio quelle che diedero anticipazioni sull’uscita dell’ora 72enne don Patrizio Foletti, rettore precedente, dopo 23 anni nella funzione; dell’ultimo ex-nocchiero, cioè e per l’appunto di Adrian Pablé, si dovrà dunque sapere a breve qual sia il nuovo incarico al di là delle relazioni mantenute con la Supsi, e dove, e presumibilmente ai vertici di altra realtà almeno equipollente; in caso contrario, si rafforzerebbero i dubbi già sussistenti circa la linearità della separazione.

Alla rapida evase le dichiarazioni di corollario (“riconoscenza per la disponibilità dimostrata”; “conferma della decisione”; ringraziamento ai “membri del Consiglio di fondazione” oltre che ai docenti ed ai componenti la direzione “per la serietà e per la dedizione con cui è stata affrontata la situazione del Collegio dopo la nomina del nuovo Consiglio di fondazione”; rassicurazioni sull’“attenzione costante agli studenti ed alle loro esigenze”), dall’informativa dell’ufficio-stampa diocesano esce l’immagine di un monsignor Alain de Raemy rassicurante ma preoccupato e fors’anche irritato. Togliamo di mezzo quest’ultima percezione, ma poco cambia: l’amministratore apostolico non esita infatti ad esprimere “stima ed incoraggiamento”, sì, ma rilevando tra le righe che tutti gli attori rimasti sulla scena sono ora tenuti ad investire impegno nella gestione della situazione corrente oltre che nelle procedure di scelta del futuro rettore. È come dire che qualcuno si trova di nuovo ai piedi della scala, e che in Curia a Lugano terranno doppiamente gli occhi aperti su qualsivoglia identità arrivi al vaglio.

A proposito di identità: da oggi, da sùbito, al ruolo di rettore “pro tempore” assurge Albino Zgraggen, presidente del Consiglio di fondazione e, non si dimentichi, dal 1999 al 2019 segretario generale dell’“Università della Svizzera italiana-Usi”. 76 anni, specialista accademico in storia moderna ed in storia contemporanea soprattutto, il neotimoniere ha esperienza a quintali sulle spalle ma anche un bel paio di problemi da affrontare: gestire il quotidiano, nell’immediato; trovare soluzioni, nel breve; ripristinare l’immagine del “Papio”, dopo lo spaventoso crollo di credibilità dovuto alla vicenda giudiziaria del già cappellano don Rolando Leo, nel frattempo condannato ma sul cui caso rimane aperta la via dei ricorsi in appello (e il nome della scuola, per logica, tornerà sulla bocca di molti). Pura coincidenza, si spera, l’essere maturate queste dimissioni a distanza di cinque giorni soltanto dalla parimenti improvvisa uscita di scena di Luisa Lambertini in Psaltis dalla funzione di rettrice dell’Usi. In entrambi i casi, come dicono da qualche parte in Francia, “ce n’est pas du blé, c’est un gros minet”. Nella foto, sullo sfondo il “Collegio Bartolomeo Papio”, sulla sinistra Albino Zgraggen neorettore “pro tempore”, sulla destra Adrian Pablé ex-rettore.