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Carugo (Como), vede i Carabinieri e getta la coca nel forno: pizzaiolo in manette

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A che cosa serve un forno per la pizza? Per fare le pizze, la risposta ovvia. Ma mettetevi nella testa di un pizzaiolo che faccia anche lo spacciatore: ecco che il forno a legna, all’occorrenza cioè in emergenza, si trasforma in soluzione per far sparire le prove dell’attività illecita; “soluzione”, s’intenda, sempre che nessuno si accorga del tentativo di elusione dei controlli, come è invece avvenuto nella prima serata di giovedì a Carugo (Como) dove il 28enne egiziano addetto alla produzione nella pizzeria “Il Cairo” di via Luigi Cadorna 21 si è liberato della droga nel momento in cui ha visto avvicinarsi un uomo dell’Arma dei Carabinieri. Il quale effettivo, tuttavia, sapeva benissimo di doversi aspettare una simile manovra, e difatti si è proteso sùbito alla ricerca dei pacchetti che il 28enne aveva gettato nella bocca del forno, contando forse in una rapida distruzione a causa della fiamma e quindi nella dissoluzione materiale della merce incriminante. Questione di attimi: un’occhiata all’interno del forno ed ecco tornare alla base i pacchetti, ri-prelevati con utilizzo della pala da pizzaiolo.

Il bottino: hascisc per 11 dosi, cocaina per 60 e più. La posizione del “pusher” si è immediatamente aggravata per varie cause: all’esterno della pizzeria, fermato un cliente 54enne con dose di cocaina appena acquistata; in successive perquisizioni, una personale ed una domiciliare, sono stati trovati quattro telefoni cellulari, un bilancino di precisione, altra cocaina (sei dosi confezionate) e 2’910 euro in contanti; emerso e riscontrato infine un precedente specifico (arresto nel 2021 per analoga attività di spaccio, la base operativa un’altra pizzeria, la “King” di via Giuseppe Garibaldi a Giussano, in provincia di Milano, dove l’egiziano risulta essere residente). L’egiziano è stato pertanto tratto in arresto ed associato al carcere del “Bassone” in Como.