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Cantone, carota e bastone: meno “deficit” oggi, meno soldi da Berna domani

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Come Giano diprosopo il Ticino delle finanze cantonali, oggi: sorridente l’un volto, corrucciato l’altro. Notizia positiva dall’aggiornamento intermedio del Preventivo, trimestre ultimo sino a fine settembre: il disavanzo stimato si fissa ora a 37.4 milioni di franchi, cioè 100’000 franchi il giorno, con riduzione pari ad 11.2 milioni di franchi rispetto alla valutazione precedente; fra le maggiori spese figurano 15.5 milioni di franchi per prestazioni complementari Avs-Ai, 6.8 milioni di franchi per partecipazione alla riduzione dei premi di assicurazione contro le malattie, 6.6 milioni di franchi da contributi per insolventi; impressionanti i carichi supplementari per richiedenti l’asilo, rifugiati e soggetti con statuto “S”; dall’altra parte la quota sull’utile della “Banca nazionale svizzera” (non posta a Preventivo) e l’incremento massiccio (60 milioni di franchi) delle imposte di donazione e di successione; scende nel frattempo a 40.3 milioni di franchi il volume dei gettiti fiscali stimati. Contestuale, e tuttavia, la conferma di quanto era stato prefigurato in giugno circa l’entità delle risorse in arrivo dalle casse confederali per la perequazione finanziaria: secondo la graduatoria “Cantoni ricchi-Cantoni poveri”, per l’anno 2025 il Ticino avrà diritto a circa 99 milioni di franchi (il 40 per cento da risorse dei “Cantoni ricchi”, il 60 per cento da Berna), vale a dire 7.5 milioni di franchi in meno rispetto al 2024.