Home CRONACA Cantone, cacciato il funzionario vendutosi per quattro franchi in croce

Cantone, cacciato il funzionario vendutosi per quattro franchi in croce

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Con stringatissima ed invero non propriamente tempestiva notula alla stampa ed ai cittadini, fonti di Palazzo delle Orsoline in Bellinzona rendono noto che con effetto immediato è stato disdetto il rapporto di lavoro con un ora ex-dipendente della Sezione logistica in seno al Dipartimento cantonale finanze-economia, Divisione risorse. Il soggetto, 44 anni di cui gli ultimi due da stipendiato non apicale dell’ente pubblico, cittadino italiano con residenza nel Bellinzonese, è sotto inchiesta per addebiti quali corruzione passiva ed accettazione di beni e da mercoledì scorso si trova in stato di detenzione preventiva, provvedimento i cui effetti sono da considerarsi protratti almeno sino alla fine di giugno; già ammesse parzialmente le responsabilità, in gioco una cifra complessiva che si aggirerebbe attorno ai 20-25’000 franchi – l’equivalente di quattro-cinque salari al netto: motivo bastevole per far porre qualche interrogativo sulla capacità di giudizio dell’indagato – e che sarebbe derivata da varie truffe a compagnie assicurative.

L’indagine, il cui “dossier” è gestito dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli, si è sviluppata con ampie ramificazioni e, al momento, ha portato una dozzina di persone sotto la lente della magistratura. Per quanto è dato sapere, i fatti si sono sviluppati in forma corruttiva verso tre ispettori ed ha quale “focus” la filiale ticinese – sede in via Quatorta a Lumino – della “Belfor (Suisse) Ag” di Gisikon, Canton Lucerna: trattasi di impresa operante su un’ampia gamma di servizi, risanamento in ispecie (industrie e danni da incendi, da allagamenti e da calamità naturali). I tre ispettori e due dirigenti – fra loro fratelli – della filiale ticinese della “Belfor (Suisse) Ag” risultano essere parimenti soggetti a restrizione della libertà personale, qui per ipotesi che sarebbero da collocarsi in àmbiti penali fra la corruzione tra privati e la truffa. Anche per via di un passaggio che proprio secondario non è: i due fratelli erano anche titolari della “Sublimity management services Llc”, realtà d’impresa per la fornitura di risorse umane e di prestazioni varie, sede ufficiale a Cheyenne (Wyoming, Stati Uniti), corso San Gottardo 26 a Bellinzona la succursale; alla “Sublimity management services Llc” sarebbero stati formalmente appaltati alcuni interventi affatto virtuali in quanto mai eseguiti in séguito ma puntualmente fatturati. In pratica, volendosi interpolare un teorema accusatorio fra il probabile ed il possibile, un’operazione dubbia (io capo dell’azienda “A” decido di affidare un incarico all’azienda “B” di cui sono egualmente capo) sommata ad un’operazione funzionalmente criminale (io capo dell’azienda “B” fatturo lavori non effettuati all’azienda “A”, dalle cui casse escono pagamenti autorizzati dal capo dell’azienda “A” e che casualmente è anche il capo dell’azienda “B”); ché della correlazione tra subforniture oggetto di fattura e subforniture prestate non vi sarebbe altro che una labile traccia, e solo grazie alla ricostruzione “ex post”.

Proprio sui due collaboratori – anche qui s’ha ormai da parlare di “ex” – si è abbattuta oggi la mannaia del licenziamento in tronco con vibrante comunicato in nome di Nicola Rüegg, presidente del Consiglio di amministrazione, che preannuncia la costituzione quale parte civile. Interessanti alcuni punti della lunga presa di posizione: a) le fatturazioni sarebbero andate a buon fine “grazie anche al coinvolgimento di altri ex-collaboratori” dell’azienda, cioè la “Belfor (Suisse) Ag”, e qui non viene indicata espressamente la sede di Bellinzona; b) le attività truffaldine sarebbero state portate ad effetto mediante una scientifica e sistematica elusione dei “nostri meccanismi interni di controllo”; c) nessuno tra i sospettati è più negli organici della “Belfor (Suisse) Ag”; d) secco, “Ci consideriamo vittime di una frode organizzata”; e) e più importante, i due dirigenti locali della “Belfor (Suisse) Ag” – e nel contempo responsabili della “Sublimity management services Llc” – erano stati buttati fuori dall’azienda ad inizio maggio, “a causa di questa grave violazione del codice di condotta”; licenziati e messi all’indice, con la contemporanea disdetta di qualunque rapporto commerciale fosse stato instaurato tra “Belfor (Suisse) Ag” e “Sublimity management services Llc”. Va da sé il sostegno all’attività della Procura pubblica: “Non siamo noi oggetto dell’indagine” – questo il succo – ma “alcuni individui” che “hanno deliberatamente e sistematicamente abusato e sfruttato a proprio vantaggio la fiducia da noi riposta in loro”.