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Calcio / EuropaLeague, Lugano tutto cuore: rimonta, 3-3 e giochi ancora aperti

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Finisca come finisca ed accada ciò che deve accadere, abbiamo visto quel che si voleva vedere: giocando di fatto in trasferta (pubblico da Turchia profonda, bel sostegno ai colori altrui) pur sul campo amico in quel di Thun, e contro squadra che sarebbe massacrata da quegli stessi tifosi nel caso uscisse sconfitta dal turno-spareggio di “play-off”. Abbiamo cioè visto un Lugano che, nel coraggioso tentativo di difendere i suoi diritti ad avanzarsi nel calcio di EuropaLeague pur sussistendo già la certezza del “recupero” con passaggio alla fase a gironi della ConferenceLeague, al Besiktas Istanbul imbottito di quattrini e di nomi che fanno la differenza ha reso la vita difficile al punto da annullare sia un primo vantaggio (21.o, Gedson Fernandes, difesa bianconera in quel momento a prendersi un bianchino ed Amir Saipi portiere pretendente al trono nel Regno di Svarionia) sia un altro – e doppio – allungo degli ospiti (51.o, Gedson Fernandes su finta di Ciro Immobile; 55.o, Almoatasembellah Ali Mohamed Elmusrati con inzuccata su spiovente da palla ferma); il tutto per l’irritazione della panca ospite, circa la cui conduzione del confronto – leggasi la scelta di metterla sul piano del non-gioco dal momento del 3-1 – si potrebbe anche avanzare un dubbio di metodo; lo si farà, nel caso, dopo la partita di ritorno in programma fra una settimana.

Dalla loro, gli uomini di Mattia Croci-Torti hanno avuto reattività e spirito di sacrificio; reti di Uran Bislimi (34.o, 1-1 sugli sviluppi di una costruzione collettiva), Renato Steffen (57.o, 2-3 in soluzione individuale categoria “Come ti surgelo l’altrui buonumore”) ed autogoal (64.o, 3-3 poi finale) di Gabriel Armando de Abreu detto “Paulista” che cinque anni addietro era trattato al prezzo di 23-25 milioni di franchi; per dire che le cose succedono anche a quelli famosi, ecco. In Turchia sarà clima da “torcida”, e pazienza: ormai, agli stadi infuocati, il Lugano ha fatto un’abitudine. Per andare avanti servirà un culonzo da paura, ma la misura di quel che il Besiktas sa offrire è stata rilevata: sei tiri da una parte, sei tiri dall’altra; tre goal presi, tre goal fatti. Sono bravi, ma non invincibili, tutto qui.