Tre punti di vitale importanza nella lotta per la permanenza in contesto di cadetteria pedatoria colse stasera il Chiasso, che dell’argomento “vittoria” erasi sino ad ora interessato di rado ed in modo vago, cogliendo difatti uno spunto in media ogni sette occasioni e da ciò traendo sorti pallide ed evanescenti onori. Trovandosi tuttavia alle prese con la manifestazione del nulla cosmico, nemmeno i rossoblù si sarebbero potuti esimere oggi dal tentare la sorte, e dal darsi una raddrizzata, e dal rimettersi in sfida almeno con quei due che sono da tenersi nel mirino, leggansi Kriens (ahi lasso, or è stagion di doler tanto: del Chiasso esso fu piallatore sei giorni addietro) e NeuchâtelXamaxSerrières; o che al Wil fossero debilitati per digiuno quaresimale o che avessero tutt’altri pensieri, prima di entrare in campo al “Riva IV”, giacché persino il Sonogno Underground Veterani 50+ sarebbe stato capace di cavar fuori non diciamo un goal, ma almeno un tiro (uno, in 90 minuti più cinque del recupero) collocabile logisticamente fra palo destro e palo sinistro della porta al cui presidio stava Alexandros Safarikas, senza voto nella circostanza causa mancato utilizzo. Macché: quattro cosucce piazzate qua e là, zero parate dell’estremo, persino zero fuorigioco (si dirà: il fuorigioco non è un bene. D’accordo, ma almeno metti a statistica il fatto che ti trovavi in un’area di campo propizia).
Per portare a casa il guiderdone, dunque, al Chiasso risultò adeguata e bastevole un’azione – una: da manuale, sissignori, di solito ci si riesce alla “Playstation” ma sull’erba è tutt’altro paio di maniche – nel corso del quarto minuto, e si descrive: impostazione sui propri 25 metri, lancio in corsia di destra con sfera saltellante (avete in mente l’effetto di rimbalzo dei sassi piatti scagliati a pelo d’acqua d’un lago o d’un fiume? Preciso inscì) ben agganciata in corsa da Adniellyson da Silva Oliveira, galoppata con vana opposizione d’un tizio che tira un mezzo cazzotto quale primario contrasto e poi tiene la marcatura larga, non sia mai che io incorra nel fallo e che poi mi ammoniscano, indi crossetttino del brasiliano ad altezza di ginocchio per “tagliare” sia quell’avversario sia un altro accorrente come può accorrere un medico cui sia stato detto che il paziente è già defunto, velo di Markos Sifneos che si porta via un terzino versione ciprinide nel senso che il giovanotto abbocca alla finta come le alborelle all’amo nei tempi del Ceresio ittiologicamente saturo, giunge bel bello Roberto Gabriel Strechie che la stringe in diagonaluccio a 30 gradi, interno sinistro ad incrocio con la traiettoria del portiere, il portiere non prende la palla passa. Oltre che per la prova di malleabilità difensiva in tale circostanza, il Wil si farà notare ancora una volta, minuto 40, espulsione con “rosso” diretto per Valon Fazliu causa fallo atroce su Samuel Delli Carri, quest’ultimo tra l’altro in discreta ispirazione ma anche bersaglio sistematico dei tacchetti altrui. Noterella per una conclusione di Andrea Maccoppi al 50.o (arzigogolato schema a sviluppo di un calcio d’angolo, tiro frontale da fuori area, parata a due mani sopra la testa), d’un ette il mancato raddoppio al 59.o (thx Adniellyson da Silva Oliveira, peccato, tra palla e rete non c’era più nemmen l’erba). Niente di che, a parte il numero circense di un traversone sparato nell’orbita di Mercurio e ripiombato a filo di linea di fondo e da lì rimesso in mezzo con impresa balistica degna di un mortaio della “Ruag”, nell’ultimo assalto portato ancora da Andrea Maccoppi. 1-0, ci si contenta, si spera, si aspetta.
I risultati – Chiasso-Wil 1-0 (oggi): Kriens-NeuchâtelXamaxSerrières 1-1 (oggi); Aarau-Winterthur 0-0 (oggi); Thun-StadeLosannaOuchy 0-2 (oggi); Grasshoppers Zurigo-Sciaffusa (domani).
La classifica – Grasshoppers Zurigo 43 punti; Sciaffusa, Thun 37; StadeLosannaOuchy 35; Aarau 33, Winterthur 30; Wil 27; Kriens 22; NeuchâtelXamaxSerrières 19; Chiasso 17 (Grasshoppers Zurigo, Sciaffusa una partita in meno).