Lo si confessa: al momento non abbiamo idea alcuna circa quel che avverrà nel calcio di massima serie, e per esempio non sappiamo se, dopo i casi di “Coronavirus” in seno allo Zurigo, questo falsatissimo campionato andrà avanti o se, come peraltro e giustamente richiesto da Christian Constantin prima della ripresa, ci si debba fermare e basta, chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato. Al momento non sappiamo nemmeno se i vertici della Federazione svizzera di calcio resteranno al loro posto; parer nostro, tutti da licenziarsi e con ignominia, essendo inaccettabile – proprio nell’occorrenza di quanto indicato a proposito dello Zurigo – quel che s’ebbe stamane ad udire, e cioè che “non avevamo preso in considerazione l’ipotesi di uno scenario come questo”, come dire che nessuno dei capintesta aveva pensato alla possibilità di un rientro della pandemia covidiana sull’arrivo di uno o più giocatori sfuggiti alla rete dei controlli. Di certezze s’ha solo l’evidenza dell’essere il Lugano squadra abominevole: avanti 3-0 a Lucerna, e con una bell’ora di gioco alle spalle, i bianconeri riuscirono oggi a farsi raggiungere sul 3-3, per di più nel giro di 16 minuti. Sul trattarsi di due punti persi anziché di uno guadagnato, nemmeno un dubbio. Certo, maggior controllo del gioco da parte del Lucerna, 61 contro 39 per cento e 10 calci d’angolo contro zero ed in ultimo conteremo 16 conclusioni contro 10; ma guai a meravigliarsi, spettando a chi insegue il compito di provarci con ogni mezzo. Ed all’inizio della ripresa, per l’appunto, gli uomini di Maurizio Jacobacci stavano letteralmente volando, dapprima (15.o) per merito di Numa Lavanchy su impostazione di Jonathan Sabbatini, poi in mutuo scambio fra Filip Holender suggeritore per Sandi Lovric (23.o) e fra Sandi Lovric e Filip Holender (47.o).
Partita incanalata, canonica situazione in cui arretrare il baricentro e colpire di rimessa, ma senza gettare il fiato dalla finestra; operazione riuscita per meno d’un quarto d’ora, e da quel momento la buriana; per l’appunto tre palloni da raccogliersi nel sacco, Pascal Schürpf al 61.o, un rigore trasformato da Francesco Margiotta al 69.o, il pareggio ancora da Pascal Schürpf (77.o). A tempo largamente scaduto (94.o) l’ultima possibilità per il Lugano, palo dell’indomabile Numa Lavanchy; nel computo anche un episodio (9.o) deciso dal Var. Folle, ma vero.
I risultati – Zurigo-Sion (ieri, rinviata); Basilea-Youngboys 3-2 (ieri); Lucerna-Lugano 3-3 (oggi); Thun-NeuchâtelXamaxSerrières 3-0 (oggi); Servette-San Gallo 1-1 (oggi).
La classifica – San Gallo 59 punti; Youngboys 58; Basilea 52; Servette 45; Lucerna, Zurigo 42; Lugano 35; Thun 28; Sion 27; NeuchâtelXamaxSerrières 23 (Zurigo, Sion una partita in meno).