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Cadavere nel centro di Bellinzona, prima svolta: in manette un 30enne

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Prima svolta nelle indagini legate al decesso di una persona il cui cadavere era stato trovato attorno alle ore 16.30 di quattro giorni addietro all’interno di un appartamento del centro storico di Bellinzona, zona di vicolo Al Sasso: nelle scorse ore è stato tratto in arresto un uomo di 30 anni (28 secondo altre indicazioni), nazionalità e domicilio non noti, che nelle ultime settimane precedenti la scoperta del corpo avrebbe frequentato a più riprese tale abitazione e chi era lì residente. Anche su quest’ultimo punto si manifestano ora vari frammenti di chiarezza: donna, 23 anni, tutt’altro che sconosciuta se è vero che per la sua sorte, forse già il giorno precedente alla tragica scoperta, alcune amiche si erano messe in allarme non ricevendo risposta né alle telefonate né alle scampanellate; non risultava, infatti, che la giovane avesse manifestato intenzioni di trasferirsi o anche soltanto di prendersi una vacanza.

La posizione del 28enne è al vaglio degli inquirenti, che a lui sarebbero giunti sia sulla scorta del lavoro tradizionale di indagine (acquisizione testimonianze, verifiche incrociate, ricostruzione degli ultimi movimenti della vittima) sia grazie alla visione di filmati dalle videocamere private e pubbliche di sorveglianza. Il profilo del soggetto è peraltro non ignoto alle forze dell’ordine: qualche caduta nella tossicodipendenza, forse occasionali attività di spaccio minuto, la presenza in risse, frequentazioni non sempre cristalline, nessuna attività lavorativa e sussistenza grazie agli assegni pubblici. Il che, per dovere di cronaca, non forma di per sé un motivo di fondato sospetto, così come non basta la ventilata disponibilità di un cellulare dalla giovane da parte dell’uomo; pare tuttavia che l’uomo sia stato visto avvicinarsi all’appartamento proprio qualche ora prima dell’individuazione del cadavere e, pertanto, quando la 23enne era probabilmente già morta. E qui un altro tra i nodi da sciogliersi: nessuna indicazione ufficiale è ancora giunta circa i motivi del decesso della giovane. Nodo gordiano, in questo senso, è la chiave di accesso all’appartamento che era stato chiuso a singola o a doppia mandata, sì, ma probabilmente dall’esterno. E, dunque, da mano diversa da quella della 23enne.