Un cittadino svizzero, 56 anni, residenza in un Cantone d’OltresanGottardo, è stato fermato e si trova nel mirino degli inquirenti per l’“eventuale concorso” – ovvero per responsabilità dirette o indirette, al minimo nei termini propri dell’omissione di soccorso – nella morte della persona il cui cadavere, come riferito nella circostanza dal “Giornale del Ticino”, era stato trovato giusto una settimana fa negli spazi comuni di una palazzina in Comune di Collina d’Oro, quartiere Montagnola, lungo via Collina d’Oro. Il soggetto, che a quanto constava sin dal primo momento non era domiciliato nell’edificio, è stato identificato quale uomo, cittadino italiano, 35 anni l’età, abitazione nel Luganese; la scoperta del corpo aveva avuto luogo un’ora prima dell’alba dopo informativa giunta alla “Centrale comune di allarme-Cecal”.
L’individuazione del 56enne, contro il quale non risulta essere ancora stata formalizzata alcuna accusa, ha avuto luogo sull’esito dei primi accertamenti e dunque a distanza di breve tempo dalla scoperta del cadavere; quale traccia di ricostruzione attendibile, è da ipotizzarsi che il 35enne sia deceduto per un’intossicazione (da che cosa, al momento, non è il caso nemmeno di arguire) e che il 56enne, forse con intenzione o più probabilmente preso dal panico, abbia spostato tale corpo inanimato dall’appartamento nelle sue disponibilità all’ingresso dello stabile. Come agli atti del “dossier” di inchiesta coordinata dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni, l’autopsia sul corpo del 35enne è già stata eseguita; in corso le analisi tossicologiche ed altri esami per i cui responsi è da prevedersi un significativo lasso di tempo al fine di garantire il “consolidamento dal profilo scientifico” dei risultati. Proseguono nel frattempo la raccolta di testimonianze, la ricerca di tracce forensi e, per tramite di rilevamenti tecnici, gli approfondimenti sia sulle cause della morte sia sulla dinamica di quanto accaduto.