Home CONFINE Busto Arsizio (Varese): troppe risse, bar chiuso. La titolare: «Non è colpa...

Busto Arsizio (Varese): troppe risse, bar chiuso. La titolare: «Non è colpa nostra»

27
0

Troppe presenze dalla dubbia reputazione e con precedenti penali anche significativi, troppi i soggetti in stato di alterazione, troppe le persone moleste, il tutto con espressione di potenziale pericolosità per l’ordine pubblico e per la sicurezza pubblica; inoltre, l’“accertata circostanza” di fatti violenti tradottisi in pestaggi, danneggiamenti ai veicoli posteggiati nelle vicinanze e risse, l’ultima delle quali nella giornata di mercoledì 15 gennaio. Bastevole e sovrabbondante il quadro informativo delineatosi, a rigore di valutazione dell’autorità costituita, per un provvedimento di sospensione dell’attività; ecco dunque l’apposizione dei sigilli, l’altr’ieri, alla serranda del “Target cafè lounge” di via Girolamo Miani a Busto Arsizio (Varese), per il periodo di un mese come da decisione del questore di Varese. Licenza sospesa, bar chiuso.

Doveroso il riscontro anche di una vigorosa protesta, via “Facebook”, da parte della titolare dell’esercizio: “Purtroppo, a causa di eventi fuori dalla nostra responsabilità, il “Target” sarà chiuso per 30 giorni (…). Ringrazio tutti i clienti che ci vogliono bene e (che) sanno quanto ci siamo sempre impegnati per mantenere l’ordine durante le serate (…). Purtroppo non possiamo salvare il mondo, ed esiste gente che non sa divertirsi senza danneggiare il prossimo e chi lavora con sacrificio (…). È più facile il far chiudere un locale che arginare la violenza ed il non rispetto delle regole perseguendo chi commette questi illeciti, spesso e purtroppo commessi da persone non integrate civilmente nella nostra società”. A seguire, il lancio di un’iniziativa dal sapore provocatorio: la raccolta di denaro, su una piattaforma di “crowdfunding”, con la richiesta di donare il corrispettivo di una consumazione al “Target”, “che per colpa di una chiusura ingiusta rischia di chiudere”.