Una metà del piano era già ben istruita, per la seconda serviva un’occasione propizia. Che non vi fu, causa controllo puntuale da parte degli agenti penitenziari: sospetto, anche a guardarlo dalla distanza di una decina di metri, quel rigonfiamento alla base di uno dei muraglioni perimetrali; e, infatti, non di una pietra fuori squadra ma di un involto si trattava, e dall’involto spuntarono strumenti ed attrezzi. Spezzato giorni addietro, alla casa circondariale di Busto Arsizio (provincia di Varese), il progetto di evasione elaborato da un 22enne nordafricano: accuratamente compressi in spazio minimo erano stati infilati due ganci ed una spessa corda confezionata con l’intreccio di tela da lenzuola; in linea di massima, sempre che i ganci avessero fatto presa sul punto sommitale della recinzione, il materiale realizzato artigianalmente sarebbe stato sufficiente per un salto fuori dal penitenziario. Il giovane, in carcere per reati afferenti allo spaccio di sostanze stupefacenti, sarà ad ogni modo in parte accontentato: non rimarrà tra i muri del carcere di Busto Arsizio, prevedendosi per lui il trasferimento in altra struttura.