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Busto Arsizio (Varese): centrale dello spaccio, preso il “titolare”

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Un tizio era stato intercettato e fermato, sì, appena fuori da quell’autorimessa in cui era stata impiantata una centrale dello spaccio; ed egualmente sì, il giovanotto – un 20enne di Busto Arsizio in provincia di Varese – aveva addosso alcune bustine contenenti cocaina; ma un profilo propriamente criminale a tutto tondo, cioè da gestore del traffico di droga, gli mancava al di là della contingenza delle possibili contestazioni di reato. E difatti il cerchio delle indagini ha portato in altra direzione: quale organizzatore, detentore e “deus ex machina” delle attività illecite è stato tratto in arresto nella prima serata di giovedì 9 febbraio – di oggi l’informativa – un 35enne pregiudicato, nome e cognome ben noti alle forze dell’ordine che hanno dato esecuzione al provvedimento restrittivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Busto Arsizio, su richiesta venuta dalla Procura della Repubblica italiana. Il soggetto è chiamato a rispondere di concorso in detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, detenzione illegale di un’arma e detenzione del relativo munizionamento; a lui gli inquirenti hanno fatto risalire la titolarità di quanto venerdì 18 novembre fu trovato nel “garage” di una palazzina condominiale, per l’appunto a Busto Arsizio, ovvero una pistola semiautomatica di fabbricazione polacca, 33 proiettili calibro 7.65, due bilancini di precisione, cocaina per oltre 700 grammi e già ripartita in dosi per lo spaccio minuto, infine hascisc per quasi due chilogrammi e diviso in 18 tavolette. Il 35enne è stato infine tradotto alla casa circondariale di Busto Arsizio.