Ci hanno pensato, eccome, a Bosco-Gurin; e ci hanno anche sperato e creduto, per qualche momento. Poi hanno preso una decisione che d’acchito potrebbe stupire: chiudere con effetto immediato la stazione sciistica e la stagione invernale 2023-2024, nonostante l’ultimo fine-settimana abbia regalato neve fresca per un paio di metri in quota, cumulando in alcuni punti sino a tre metri e mezzo. Per l’appunto: troppa grazia sant’Antonio (o, meglio, qui dovremmo dire che troppa grazia fecero san Giacomo e san Cristoforo), un carico di questo genere sarebbe stato gradito nel corso dell’inverno mentre adesso, tanto di più stanti le escursioni termiche tipiche della primavera, sostanziale è l’impossibilità di garantire la sicurezza anche volendosi soltanto tener aperti gli impianti di risalita per qualche giorno. Non solo: i titolari delle strutture si troverebbero alle prese con un consistente pericolo legato alle valanghe, e del resto la gestione di “tutta questa nuova neve comporterebbe un lavoro estremo oltre che rischi per il personale” operante nel complesso turistico.
Ironia della sorte: “Un paradosso il dover chiudere per la troppa neve quando invece, nel corso dell’intera stagione, la neve è stata assai scarsa” e purtroppo, senza nemmeno che siano stati fatti i conti precisi, già si sa che l’annata va agli archivi sotto il segno “meno”. Prendersela, inutile: “Questa è la natura, e nulla possiamo fare”. Per fortuna fra 10 settimane si apre la stagione estiva…