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Gelo da bufera nelle Borse, a Zurigo temperatura meno 10

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 19.49) Quasi 1’000 punti lasciati sul campo, con impatto simile (anzi, per certi aspetti anche superiore) a quello registrato nei tempi del crollo causa scandalo “Lehman brothers”, nella seduta da bagno di sangue sulla piazza borsistica di Zurigo. Lo “Swiss market index” ripiomba ai livelli del dicembre 2018, con saldo sugli 8’270.44 punti, a distanza di 882.06 punti dalla chiusura del giorno precedente e di oltre 3’000 punti dal massimo storico di soli 20 giorni or sono; in traduzioni percentuali, meno 9.64 oggi, meno 18.47 sulla settimana, meno 25.44 sulle quattro settimane, meno 22.10 dall’inizio dell’anno; quasi sorprendente, pur tra difficoltà ripetute, la resistenza di fondo in termini di assorbimento dell’offerta e delle vendite a pioggia, come testimoniano gli oltre 6.2 miliardi di franchi circolati sui soli pesi massimi difensivi. Più che scarico di posizioni, un abbandono a catena dato dalla sfiducia circa aspetti quali il rapido successo nella lotta contro il “Coronavirus”, la ripresa dei prezzi del greggio (barile Brent in tuffo, meno 8.04 per cento) e le politiche della “Banca centrale europea”, rimasta alla finestra – fatto salvo l’annuncio di un incremento del “quantitative easing” – ed incapace di attivare strumenti utili per ridurre il grado di tensione, persino con un normalissimo taglio dei tassi di interesse; in ciò Zurigo si è trovata né più né meno che a prendere in faccia ogni refolo delle buriane che si stavano abbattendo sulle altre sedi di contrattazione, dove la doppia cifra in perdita risulta essere dominante (Ftse-Mib a Milano, meno 16.92; Ftse-100 a Londra, meno 10.87; Dax-30 a Francoforte, meno 12.24; Cac-40 a Parigi, meno 12.28; Ibex-35 a Madrid, meno 14.06).

Situazione drammatica, dunque, sull’assenza di segni di speranza da New York, dove le perdite si situano fra il 7.45 per cento del S&P-500 e l’8.52 del “Dow Jones”. Due note minime sul listino primario zurighese: “Nestlé Sa” in vetta (meno 6.24, è tutto dire), “Credit Suisse group Ag” in coda (meno 16.03, con 43.8 milioni di pezzi scambiati). Quanto all’allargato, disastroso il passo del valore “Dufry Ag”, legato a circa 1’700 punti-vendita in aeroporti e simili: meno 41.21 per cento. Intorno ai 105.7 centesimi di franco il cambio per un euro.