(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 19.12) L’incertezza sulla durata del conflitto nell’Ucraina invasa da forze armate russe, il timore del coinvolgimento della Bielorussia a fianco di Mosca, i dubbi sulla riuscita dei negoziati per una tregua e persino sulla solidità delle tracce disegnate oggi a Gomel, in Bielorussia, e gli scossoni determinati dall’impatto psicologico delle sanzioni contro la Russia fra gli elementi da considerarsi quali odierne zavorre per i listini primari delle Borse europee, a congelamento degli entusiasmi rilevati venerdì quando, per esempio, lo “Swiss market index” a Zurigo era progredito nella misura del 3.01 per cento. Stessa piazza stessi operatori, ben diverso stamane l’umore salvo progressivo recupero nel corso della giornata; dal comparto finanziario le principali spie di disagio (“Credit Suisse group Ag”, meno 1.07 per cento; “Ubs group Ag”, meno 2.82 per cento e sul fondo) stante anche l’assenza di parametri chiari circa le esposizioni dei due istituti verso la Russia. Al saldo, rilevazione sugli 11’986.78 punti ovvero in parità, con solida difesa della cifra verde affidata soprattutto a “Nestlé Sa” (più 1.08) e “Givaudan Sa” (più 2.72). Vari ma effimeri gli spunti nell’allargato. Dalle altre sedi di contrattazione: Dax-30 a Francoforte, meno 0.73 per cento; Ftse-Mib a Milano, meno 1.39; Ftse-100 a Londra, meno 0.42; Cac-40 a Parigi, meno 1.39; Ibex-35 a Madrid, meno 0.09. New York ancora orientata al ribasso: Nasdaq, meno 0.26 per cento; “Dow Jones”, meno 1.11. Cambi: 102.94 centesimi di franco per un euro, 91.87 centesimi di franco per un euro; bitcoin in attestazione sul controvalore teorico di 37’802.61 franchi per unità.