(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 19.51) Grigissimo ultimo pomeriggio del primo quadrimestre 2020 alla Borsa di Zurigo: sulle avvisaglie del rischio di recessione in Svizzera (fa fede l’evidenza sul barometro del “Centro ricerca congiunturale” al “Poli” di Zurigo) un deciso passo indietro con chiusura sui 9’629.40 punti ovvero in calo pari al 2.39 per cento, di fatto ad azzeramento dei guadagni cumulati in settimana (più 0.04 per cento il progresso effettivo) ed a forte riduzione del margine utile nel volgere delle quattro settimane (più 3.87). In spicco (più 2.46 per cento, ma da precedente scarto positivo oltre il cinque per cento) il solo valore “Geberit Ag”: dal produttore di articoli sanitari ottime notizie circa l’utile netto del primo trimestre 2020, con dati superiori nella misura del due per cento abbondante rispetto alle attese degli analisti pur restando dichiarata l’incertezza sugli sviluppi nel corso dell’anno. Sotto, terreno infido e minato: deprimenti assicurativi (“Swiss life holding Ag”, meno 6.05 per cento; “Swiss Re Ag”, meno 5.53), male i finanziari. Andamento nelle altre sedi primarie: Dax-30 a Francoforte, meno 2.22 per cento; Ftse-Mib a Milano, meno 2.09; Ftse-100 a Londra, meno 3.50; Cac-40 a Parigi, meno 2.12; Ibex-35 a Madrid, meno 1.89. Pesantezza conclamata a New York, con flessioni fra lo 0.84 e l’1.55 per cento sugli indici di riferimento. Immediato ritorno sui 105.6 centesimi di franco nel cambio per un euro.