Erano usciti per sedare, troncare, sopire quella che, a rigore di prima comunicazione, risultava esser una lite tra persone coabitanti o conviventi; ed in effetti, una volta giunti sul posto, gli agenti della Polcantonale sono riusciti a risolvere la questione prima che alle urla si sovrapponessero le vie di fatto. Ma poi, dai un’occhiata lì e fai una domanda là ed ecco spuntare un quadro diverso da quello prospettatosi: nell’appartamento di Arbedo-Castione frazione Castione, titolare una 37enne svizzera ed ospite un 50enne albanese residente in Albania, era stata organizzata una centrale dello spaccio di droga, o perlomeno la base di riferimento per la custodia della merce e del denaro. Fatti di cui è data notizia questo pomeriggio e che risalgono a giovedì scorso, quando entrambi i soggetti indicati sono finiti in manette dopo che nell’abitazione sono stati trovati euro a centinaia, franchi a migliaia, cocaina per 60 grammi circa ed eroina per 150 grammi circa, materia sufficiente per indurre al sospetto circa l’attività di vendita a clienti del territorio (ma, proprio per la presenza di valuta diversa dai franchi, fors’anche a clienti in transito e provenienti da fuori Cantone).
Infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti l’addebito a carico della 37enne sia del 50enne; la restrizione della libertà individuale è già stata convalidata dal giudice dei provvedimenti coercitivi; responsabile dell’inchiesta è il procuratore pubblico Roberto Ruggeri.