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A margine / Si mettono in silenzio-stampa. Come se contasse qualcosa

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Domandare è lecito, rispondere è cortesia. D’un atto di scortesia si carica dunque, in giornata già convulsa per il noto esautoramento dell’allenatore della prima squadra e del direttore sportivo, il residuo “management” dell’Hockey club Ambrì-Piotta nell’imporre un silenzio-stampa che significa niente interviste ai giocatori ed i membri dello “staff” nel giorno precedente una partita e nel giorno di disputa di una partita; il che, ai ritmi odierni del disco su ghiaccio in massima serie nazionale, significa sempre. Eccezione sarà fatta per i colleghi di “MySports.ch”, in forza di esigenze contrattuali cioè essendo tale realtà “partner” della National league, e ad ogni modo con vincoli tipo “Scegliamo noi chi potrete intervistare” (cosa già udita, peraltro) e “Si parla solo della partita”; agli altri giornalisti, niente diritto di azzardare un dialogo, probabilmente niente facoltà di accedere ad un punto di contatto visivo con alcun giocatore e con alcun dirigente, magari anche un divieto di salutare o di fare ciao ciao con la manina, e ciò “sino a nuovo avviso”.

Bisogna ammetterlo: in materia di autogoal, dalle parti della “NuoValascia” si stanno dimostrando maestri. Ed ai maestri, come si suol dire, nulla si insegna e nulla si raccomanda, sicché non si farà notare – e non lo stiamo facendo – quanto segue: a) i silenzi-stampa costituiscono prova di straordinaria debolezza di mente e di carattere; b) i silenzi-stampa danneggiano solo chi li impone; c) per effetto del silenzio-stampa, sarà impossibile l’ottenere conferme (o smentite) a notizie che, per la loro peculiarità dell’essere appunto notizie, egualmente usciranno qui e là ed in ogni altro dove e magari corredate da “disclaimer” che rischiano di diventare persino tragicomici (esempio di notizia: “Il giocatore Pinco dell’AmbrìPiotta si è accordato con la società Pinca per le prossime tre stagioni”; esempio di “disclaimer”: “È possibile che alla società Hockey club AmbrìPiotta non siano informati del passaggio del loro giocatore Pinco ad altra squadra”). Un aspetto di utilità tuttavia esiste: il risparmio per un ufficio-stampa che non ha più ragione di essere, non dovendo esso fornire risposte o fungere da tramite con i “media” (per produrre il resto, ed in ispecie i comunicatini promopubblicitari che da tempo si sono sovrapposti alle informazioni sino a sostituirle, basta un acconto di apprendista in segreteria).

Il prendersela con la stampa, per di più usandosi come motivo il “permettere alla squadra di concentrarsi sul gioco”, è ridicolo e risibile oltre che offensivo per i giocatori cui è per automatismo affibbiata una patente di immaturità e di incompetenza, quasi che un professionista regolarmente stipendiato si lasci influenzare da ciò che è detto e/o stampato; se poi qualcheduno si trova realmente in tale condizione di inadeguatezza, beh, l’errore ricade su chi gli ha offerto un posto di lavoro, non di certo su chi si domanda (ed eventualmente domanda) se tale posto di lavoro sia meritato. Vero, a molti piace la stampa addomesticata e/o addomesticabile, ed è capitato che nel “backoffice” dell’Hockey club AmbrìPiotta persino qualcuno ai livelli bassi bassi della truppa – non stiamo quindi parlando di sergenti o di furieri o di aiutanti di Stato maggiore o di capitani o di colonnelli – si sia concesso scelte divisive e “ad excludendum”, con toni alla “Io sono io, e voi non siete un…” secondo dottrina attribuita al marchese Onofrio Del Grillo nell’interpretazione di Alberto Sordi; chissà come andrà questa volta, trovandosi in effetti la società in debito di ossigeno nei rapporti con l’esterno e cioè a necessitare semmai di appoggio. Quello che il Ticino editoriale non ha mai negato, nemmeno nei momenti della peggior fortuna agonistica, laddove i biancoblù ansimavano in un “barrage” per salvarsi la ghirba ed a tirarli fuori dal fango furono Giuseppe “Joey” Isabella eroe in un drammatico supplementare con il Visp, ed i tifosi che non voltarono le spalle al gruppo benché a premesse e promesse fossero seguite solo patate lesse.

Ad ogni modo: se la società non è più disposta all’interlocuzione, non diremo alla società di cambiare idea. E nemmeno di accorgersi che ancora alle ore 23.08 di oggi, mercoledì 8 ottobre 2025, sulla “homepage” del sito InterNet www.hcap.ch – e si sa, al sito InterNet è ormai deputata la funzione di biglietto da visita “erga omnes” – è pubblicato un organigramma tecnico come da immagine: Paolo Duca direttore sportivo, Luca Cereda allenatore. Chissà se sono al corrente, chissà.