Home CRONACA A margine / È questione d’una lettera, ma la “Migros” non c’entra

A margine / È questione d’una lettera, ma la “Migros” non c’entra

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Si sarà detto qualcuno: ma come, il gruppo “Migros” si ritira dalla Francia (questione di mesi, le tre filiali d’oltreconfine a ridosso di Ginevra saranno rilevate dalla “Coopérative U”) ed apre in Italia, anche qui appena oltre la frontiera, nel Comasco che dà verso Arogno? Leggiucchiandosi di corsa o intraudendosi, così parrebbe; in realtà, a Centro Valle Intelvi (Como) frazione San Fedele, quella appena inaugurata è una “Migross”, doppia “S” finale, area commerciale di poco inferiore ai 600 metri quadrati, prima superficie di vendita a libero servizio in territorio lariano nel contesto di un progetto commerciale avviatosi giusto 50 anni or sono. Nessuna parentela, a differenza di quanto si rileverebbe per esempio in Turchia (dove il marchio “Migros” fu portato nel 1954 ed è tuttora presente, sia pure dopo l’ormai cristallizzata cessione al gruppo “Koc” nel 1975), e nemmeno una relazione diretta in senso etimologico: il “mi” di “Migros” sta per “metà” (all’origine, metà dei prezzi sullo “standard” degli ordinari prezzi all’ingrosso e metà dei prezzi sullo “standard” degli ordinari prezzi a minuto), mentre il “mi” di “Migross” è a sua volta una… metà, sì, ma del cognome Mion (Alessandro Mion, fondatore della “Fratelli Mion snc” poi trasformatasi in “Migross SpA”). Certo che a rigor di colori, e di segno grafico, chi passerà davanti a quel supermercato non potrà non porsi più di una domanda… In immagine, il confronto tra insegne.