Premessa riconosciuta: non è cosa semplice l’organizzazione di un evento culturale, dovendosi concentrare in breve spazio ed in breve periodo varie presenze di richiamo (e dunque, secondo compatibilità con gli impegni dei singoli convenuti) e, per quanto possibile, con riferimento al “Leitmotiv” che si sia dato all’evento medesimo. Ciò detto, si inizia ad avere anche quest’anno una grama sensazione circa il prossimo appuntamento con “Endorfine”, anzi, l’ora denominato “Lugano international festival Endorfine”, periodo da venerdì 19 a domenica 21 settembre, fulcro sul “Palacongressi”: indiscutibile il valore di una Anabel Hernández García (scrittrice e giornalista messicana); interessante pur nell’obiettabile ondivaghezza – sta attaccato con lo sputo l’ultimo tentativo di ribaltamento nella lettura e nell’analisi del fenomeno “woke” – è una Susan Neiman; Annie Jacobsen porterà senza dubbio storie interessanti fra cronaca e trasposizione filmica. Ma dall’ufficio-stampa, nell’elencazione degli ospiti, ci raccontano anche che Daniele Adani (ex-calciatore in Italia, ora commentatore sportivo) è colui che “ha saputo innovare la narrazione calcistica attraverso la sua comunicazione rivoluzionaria” (nientemeno), e che Fabio Luigi Bonetti alias Fabio Volo è “icona radiofonica” e “mattatore televisivo” e tra le figure “più poliedriche e amate del panorama culturale italiano”; boh, dipende da quel che si intende per “cultura” e per “panorama” ed anche per “Italia”.
Da ubriachezza molesta è il corredo di informazione costruito infine – e diciamo infine perché l’annuncio è delle scorse ore – attorno al neoingaggiato Roberto Saviano, definito quale “ospite di grande prestigio” (controllare significato di “prestigio”, please) e soprattutto come “uno dei maggiori intellettuali del nostro tempo”. Circa le traversie di Roberto Saviano, ovviamente, si è al corrente ed è ovvio che nessuno sarebbe così stupido da contestare la denuncia degli affari mafiosi; per sintesi, allo stesso modo, si conoscono gli esiti infausti di alcuni procedimenti giudiziari a carico dello scrittore da tempo trasformatosi in mero tribuno, così come non infrequenti lucciole prese per lanterne. Non sappiamo, per contro, di chi sia l’espressione sopra riportata tra virgolette: “Uno dei maggiori intellettuali del nostro tempo”, nientemeno. Passi per il bisogno di vendere biglietti, oggi come ieri (e difatti, l’anno scorso, in sede di presentazione fu stracelebrato l’ospite Romano Prodi, notorio affossatore dell’Europa con i calcoli sballati – per mancato accertamento della realtà – in senso pro-Germania); ma anche sul concetto di “intellettuale”, ecco, l’eccesso di endorfine ha di nuovo prodotto un bel danno.
In ogni caso, ogni miglior augurio agli organizzatori. I quali, se si attaccano ad un Roberto Saviano per fare cassa (biglietto a 22.50 franchi il posto, ma chi si prenota entro domenica 24 agosto godrà di uno sconto), di auguri hanno davvero bisogno. Di transenna, un’ultima domanda: il “festival” è presentato come “tre giornate in compagnia di relatori svizzeri ed internazionali per discutere, et cetera et cetera”; otto saranno gli ospiti, sette quelli annunciati, e di svizzeri né per nazionalità né per origini né per domicilio né per interessi si trova un nome o una traccia. Per tanto così…