Collaborazioni anche transfrontaliere, sull’asse dal Ticino a Varese, per un altro giro di vite ai soliti delinquenti che da ogni dove piombano qui con l’obiettivo di depredare gli anziani con schemi vari sempre riconducibili alle truffe del “falso nipote”. Due i casi ultimi, in contesto di generale recrudescenza del fenomeno: giusta giusta una settimana fa, in manette un 19enne con passaporto della Repubblica ceca e lì residente, per partecipazione a colpo tentato nel Luganese; venerdì 19 maggio, invece, un 47enne con passaporto italiano ed abitante in Italia, Piemonte la Regione, nessun’altra indicazione da fonti di Polcantonale e ministero pubblico ma di massima ci si potrebbe indirizzare verso una ben precisa comunità, magari dalle parti di Novara, stanti anche alcuni recenti episodi analoghi intercettati dalle forze dell’ordine d’oltreconfine con diramazione proprio da Novara verso Varese, Milano e Pavia; almeno tre le operazioni purtroppo andate a compimento fra Luganese e Mendrisiotto, bottino “alcune decine di migliaia di franchi”. Gli ultimi trucchi, per buona conoscenza, con preannuncio di sciagure incombenti da parte di sedicenti poliziotti e/o di sedicenti operatori in àmbito sanitario.
Alle indagini hanno cooperato agenti di Polcantonale, Polcom Lugano e Polcom Mendrisio, e nel caso del 47enne l’intero corpo della Questura di Varese sotto conduzione di Michele Morelli. Ipotesi di reato, come da doppio “dossier” nelle mani del procuratore pubblico Simone Barca: truffa aggravata ed entrata illegale.