In amore, scalognata: nella migliore ipotesi, il suo “lui” la stima ed in parte la apprezza. Nel lavoro, carriera sì ma in orizzontale (nessun doppiosenso: semplice permanenza ai piedi della scala). Frequentazioni, quasi nulle, e persino lo “shopping” è indirizzato praticamente sulla sola farmacia. Una vita non a rovescio ma su binari atipici – eppure, da quanti tra noi essi sono condivisi… – è quella che l’attrice Giulia Pont si appresta a portare sul palco del “CambusaTeatro” con il monologo “Non tutto il male viene per nuocere. Ma questo sì”, regìa di Carla Carucci, appuntamento in calendario per sabato 18 marzo (ore 20.30) allo “SpazioElle” di piazza Giovanni Pedrazzini 12 in Locarno. Proposta brillante e, anche alla luce del successo di un altro “prodotto” della stessa attrice ossia “Ti lascio perché ho finito l’ossitocina”, quantomeno raccomandabile. Per inciso: la produzione è del “Tangram teatro” di Torino e della “Compagnia Crack24”: due garanzie. In immagine, Giulia Pont.