Ticino, anzi, Ticino locarnese. Pieno centro, dove forse e senza forse un cliente germanofono può anche capitare nel tuo locale. Prezzi nemmeno troppo esosi – insomma, si intuisce all’impronta qual sia il luogo; e per il luogo si paga -, ma l’ospite inorridirà davanti al Gipfel trasformato in “ghipfel”. E poco ci importa se in qualche profilo aziendale (ahinoi, proprio di eccellente produttore) la “h” è stata inserita da mano malandrina. Di transenna: cambiare anche quell’orribile – e scorretto – “caffé latte”, ché trattasi sempre del caffellatte (con raddoppiamento fonosintattico; e, ad ogni modo, su “caffè” l’accento è grave, e non acuto).