Programma dell’ormai prossimo “Endorfine festival” 2022 a Lugano, venerdì 9 settembre l’apertura, domenica 11 settembre la conclusione. Giro d’orizzonte sui relatori: tra gli altri, un giornalista italiano della Sinistra radicale ed un esperto statunitense già consulente di Hillary Clinton, e diciamo che l’impatto dei due insieme sarà ampiamente compensato da quel Dario Fabbri che – tra i pochi in Italia – ha denunciato le derive filoeuropeiste attribuendo loro un potere accecante. A sorprendere, tuttavia, è l’appuntamento finale: a parlare di “Europa che verrà” prevedesi la presenza di Matteo Renzi, capo di una formazione politica di terza schiera ma impegnata nelle Politiche per cui i cittadini di Tricoloria andranno alle urne domenica 25 settembre. Con molta serenità, un comizio regalato a chilometri 26 dal confine è affatto inopportuno, tanto di più mancando a quel momento due sole settimane al voto. E poi: per ascoltare un politico italiano in campagna elettorale (non si dimentichi che esistono anche i collegi e dunque le candidature all’estero), senza effettivo contraddittorio, bisogna anche pagare? Ma deve pagarci Matteo Renzi, se ci vuole nell’uditorio…