(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 23.19) Una sola vittima per “Coronavirus”, ed era stata già una vittima di troppo, fu registrata mercoledì scorso sul periodo della precedente settimana; fa specie e preoccupa allora il dover parlare di sei decessi da giovedì ultimo ad oggi, per un totale di 22 morti nella fase corrente e di 1’215 dall’inizio della pandemia. Questi sono i numeri che pesano – sulla statistica, e sulla coscienza – e che si rivoltano contro i latori della tesi secondo cui saremmo in uscita dall’ondata in corso, riscontrandosi infatti 1’153 nuovi casi contro i 1’862 dal giovedì al mercoledì precedenti; sempre una media da 164 positivi rivelati ogni giorno in via ufficiale, dovendosi invece credere che molte situazioni rimangano celate e che quindi esse non contribuiranno mai a fornire un quadro completo. Per chiarezza, cioè, bisogna avere la consapevolezza dell’esservi stati 13’214 casi nella sola sesta ondata e 164’271 in tutto, e questo a cifre depurate dal silenzio di quanti abbiano ignorato o stiano ignorando i richiami.
In diminuzione, questo sì, i posti-letto occupati in strutture nosocomiali: 76 ora i degenti, cinque dei quali versano purtroppo in reparti di terapie intensive. Contesto a sé, e tuttora preoccupante proprio perché trattasi di area sensibile da preservarsi con ogni strumento, forma infine il sistema delle case per anziani: cinque le strutture in cui il “Coronavirus” continua ad essere presente, 28 in una settimana i nuovi contagiati e 33 i guariti; 17 gli ospiti tuttora infetti, dovendosi considerare due decessi (419 nel complesso) e due trasferimenti per ricovero (179 in tutto).