Si dovesse rimanere all’apparenza di quel che è stato trovato nell’abitacolo dell’auto con cui se l’erano svignata dal Ticino direzione nord, diremmo che ‘sti tizi sono pronti a scassarsi i polmoni ed a macerarsi il fegato ma tengono moltissimo all’igiene personale. Dalle stecche di sigarette ai superalcoolici alle… lamette per rasoio nel bottino che due criminalotti d’accatto, manovalanza da muscoli mosci e zero cervello cioè scarsa anche per un ruolo da pali nello scassinamento del distributore automatico di “chewing-gum” e di profilattici, avevano rimediato in modalità taccheggio all’interno di almeno cinque attività commerciali, quattro delle quali a sud del San Gottardo ed una appena fuori dal territorio, prima di farsi infilare come tordi dagli agenti della Polcantonale urana. I quali agenti, con il concorso dei colleghi ticinesi e previa informativa acquisita grazie alla “Centrale comune di allarme” in Bellinzona, per buon controllo sulla Cantonale dalle parti di Wassen avevano piazzato le tende, e scrutando scrutando le auto si erano incuriositi assaissimo circa due targhe germaniche congruenti, cioè una davanti ed una dietro, a racchiudere un paio di gamelle non insospettabili.
Fermarsi, nervosetti lorsignori?, diamo solo una controllata, restate a bordo è per la vostra sicurezza (frase che fa il paio con l’italianissimo “Stai sereno”; après ça, per solito, le déluge), ogguardunpopoinochesitrovalàlà-e-quiquì ma non nel senso del pomo d’Adamo secondo i sudditi di Marianna, e spiegateci dunque da dove venite dove andate e da dove avete prelevato questa merce e così, tanto per fare due chiacchiere sotto la stecca del sole, quanto l’abbiate pagata. Citusmutus, però, da parte dei reprobi, 22 e 25 anni a rigore di documenti poi vai a sapere se non stanno utilizzando quelli del cugino o del cognato, di transenna trattandosi di due georgiani residenti in Georgia il che può voler dire Tbilisi ma anche Kutaisi nella regione di Imerezia o Telavi nella provincia di Cachezia, e magari non nuocerebbe una foto segnaletica da qualche landa del sistema penitenziario iberiano, anche da quelle bande avranno una Champ-Dollon o una Farera ed uno schedario sui già detenuti. Bocche cucite con ganci da pinzatrice, per quanto a codesti marmagliosi gioverebbe il cavar fuori un refolo di voce prima che altri episodi siano nel frattempo contestati dalle autorità inquirenti, giacché l’autoaccusa giunge poi utile, in sede processuale, ad almeno marginale scomputo dell’entità della pena. In forma specifica, sul Ticino constano azioni predatorie compiute a Biasca ed a Serravalle frazione Malvaglia; di altri reati consimili, tutti riassumibili sotto la categoria dell’addebito per furto, potrebbe arricchirsi a breve il “dossier” d’inchiesta.
Ah, così, per complemento di informazione: il fermo, di cui è stata fornita notizia stamane, risale a giovedì 21 luglio ed i “raid” degli arraffatori d’importazione erano stati perpetrati ben poco prima; inoltre, il danno economico arrecato si situa attorno agli 8’000 franchi.