Shinzo Abe, per quasi nove anni (in due segmenti: settembre 2006-settembre 2007 e dicembre 2012-settembre 2020) capo del Governo giapponese, è morto oggi a Nara (capoluogo dell’omonima Prefettura nell’isola di Honshu) sulle conseguenze di un attentato con arma da fuoco. Un uomo, Tetsuya Yamagami, 41 anni, ex-militare di Marina già inquadrato nelle forze di difesa, è stato tratto in arresto sul posto quale presunto responsabile dell’assassinio perpetrato con una pistola presumibilmente di fabbricazione artigianale ed i cui proiettili hanno raggiunto Shinzo Abe al tronco ed al collo. L’attentato intorno alle ore 11.30 locali, corrispondenti alle ore 4.30 in Ticino, a distanza di qualche decina di metri dalla stazione ferroviaria Yamato-Saidaiji: qui l’ex-“premier”, esponente del Partito liberal-democratico, stava tenendo un comizio a sostegno di un candidato del suo schieramento; a rigore di prima ricostruzione dei fatti, Tetsuya Yamagami sarebbe riuscito a filtrare oltre il cordone di sicurezza, portando con sé l’arma, ed a giungere alle spalle della vittima designata, il cui decesso è stato constatato nel vicino ospedale. Shinzo Abe, che avrebbe compiuto 68 anni in settembre, era nato a Nagato provenendo da famiglia con forte tradizione di impegno in politica; studi in scienze politiche sia in patria (Uni Seikei) sia negli States (University of Southern California), nelle istituzioni sin dal 1993 con l’elezione alla Camera dei rappresentanti; all’età di 52 anni la chiamata al ruolo di primo ministro.