Nell’abbandono delle carcasse di alcune pecore davanti all’ingresso di Palazzo delle Orsoline a Bellinzona l’acme dell’azione di protesta condotta oggi da alcuni allevatori ticinesi, sotto la guida di Armando Donati noto tra l’altro quale presidente dell’“Associazione per un territorio senza grandi predatori”, quale risposta “politica” alle autorità cantonali che, a detta dei contestatori, avrebbero sino ad ora agito in modo blando sulla “vexata quaestio” delle predazioni dei greggi. L’ultimo attacco in ordine di tempo, secondo quanto denunciato, risale a pochi giorni addietro e sarebbe stato condotto da un animale (forse un lupo) in territorio comunale di Cerentino, nell’area della Valle Rovana. Gli autori della protesta, sostenuti dal già granconsigliere Germano Mattei fondatore del movimento “MontagnaViva”, sono stati poi identificati da agenti di Polcantonale e Polcom Bellinzona; le carcasse degli animali sono state rimosse dagli operatori di un’impresa specializzata.