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Calcio / Coppa, Zan Celar miracolistico manda il Lugano in finale

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Fategli un monumento da vivo, stanotte, davanti a Cornaredo. Fate un monumento a Zan Celar sloveno a noi giunto da Kranj via Roma, salvifico giovanotto torreggiante e che sa di giocarsi il presente ed il futuro pedatorio in questi scampoli di carriera a Lugano, ché difficilmente lo si tratterrà a lungo sotto l’ombra di san Lorenzo: a lui si devono tre goal nella serata della semifinale di Coppa Svizzera, uno per fase cioè uno nei regolamentari, uno nei supplementari ed uno – l’ultimo, quello decisivo – nella serie dei rigori; dal che avrete compreso che i bianconeri sono passati all’atto conclusivo, stasera, ed a Berna si troveranno di fronte un San Gallo comodo nell’uscire vittorioso (2-0, reti di Jérémy Guillemenot al 54.o e di Jordi Quintillà Guasch al 60.o) dal confronto con l’Yverdon. Per mettere il trofeo in bacheca ci vorrà tuttavia ben di più di quanto gli uomini di Mattia Croci-Torti hanno offerto contro il Lucerna, non foss’altro che per l’aver rischiato di buttar via tutto dopo aver già considerato vinta la sfida per due volte.

Esatto: per due volte avanti, per due volte raggiunti ad un minuto dallo scadere, i luganesi. Goal di Zan Celar al 72.o, pubblico già in clima da festeggiamenti, ed invece arriva la doccia scozzese all’89.o (di Silvan Sidler l’1-1). Ripartenza, prolungamenti necessari, minuto 93, rigore per i padroni di casa, Zan Celar sul dischetto e Zan Celar è spietato per il nuovo vantaggio; di nuovo l’ambiente da “slogan” stile “La città vuole questa finale”, un giro di lancette al triplice fischio, ed invece spunta quell’Asumah Abubakar che dalle rive del Ceresio, cioè in maglia bianconera, avrebbe dovuto frantumare l’orbe terracqueo ed invece finì tra i cedibili a gennaio, per l’appunto sull’asse Lugano-Lucerna, vedi un po’ ‘sto figlio ingrato che fa 2-2 al 119.o. Rigori, partono gli ospiti: segna Marvin Schultz, fallisce Mijat Maric, 2-3; in firma Samuele Campo per il provvisorio 2-4 e sullo stadio aleggiano stormi di corvi, risponde Sandi Lovric, 3-4; errore di Filip Ugrinic, la mette dentro Yuri Antonio Costa Da Silva, partita di nuovo sui binari dell’equilibrio; va al tiro Pascal Schürpf, storica sicurezza in qualunque centimetro quadrato della metà campo d’attacco, ed invece Pascal Schürpf viene ipnotizzato e non timbra; urlo apotroipaico sul sorpasso, Reto Ziegler per il 5-4. Per sperare, i lucernesi sono costretti a piazzarla di giustezza tra i pali ed a confidare nel panico altrui; 5-5 di Varol Salman Tasar, riecco l’ondeggiare di Zan Celar nell’approccio agli 11 metri, sguardo alla Andrij Shevchenko quando si trattava di chiudere una pendenza, vediamo di sbrogliarla qui ed ora, palla in rete. Lugano in finale, Zan Celar potrebbe anche trasformare l’acqua in vino e moltiplicare i pani ed i pesci distribuendoli sotto il Monte Bré, a questo punto, e nessuno dei 6’390 di Cornaredo si sorprenderebbe.

Ci si vede a metà maggio nella capitale, gente; e certo, anche con tutti gli altri che non abbiamo menzionato in cronaca, e che hanno fatto chi più chi meno bene, ma sapranno capire che la vetrina era tutta da riservarsi ad un loro compagno.