Finalmente a regime iersera, con il completamento del primo turno inaugurato una settimana prima dal reboante successo (9-0) delle Ladies Lugano sul Reinach, la stagione 2021-2022 nell’hockey femminile di massima serie, Womens’ league secondo la formula adottata dai vertici federali, fase regolare con 25 partite, prime quattro squadre al “play-off” con serie al meglio dei cinque incontri, quinta e sesta al “play-off” dalle medesime modalità, novità in vista (s’avrà modo di parlarne) per quanto riguarda retrocessioni e promozioni. Torneo, purtroppo, che procederà a pezzi e bocconi: blocco per due settimane intere, tra martedì 7 e martedì 21 dicembre, causa concomitanza con le Universiadi invernali in programma a Lucerna; idem dicasi da sabato 22 gennaio a domenica 20 febbraio, per via delle Olimpiadi invernali a Pechino; così stante – e non essendo modificabile – il calendario internazionale, non difficili sarebbero state ideazione ed applicazione di una formula più pratica e meglio premiante.
Restandosi alla mera cronaca, attenzione merita la fatica durata dalle Zsc Lionesses Zurigo (in teoria, principali concorrenti delle Ladies Lugano nella corsa al titolo) per aver ragione ieri dell’AccademiaNeuchâtel: risolutiva Raschelle Bräm, nota anche come Raschelle Jaramillo, con il 2-1 al 27.18, dopo vantaggio siglato da Tamara Grascher (9.06) e “power-play” convertito da Ophélie Ryser al 17.12; in generale, ospiti penalizzate dall’indisponibilità di terzi blocchi completi sia in difesa sia in attacco, zurighesi per contro ancora alla ricerca di fluidità (fondamentale il rientro delle mitragliera Dominique Rüegg, 51 punti in 25 partite nel campionato svizzero 2019-2020, dopo l’esperienza al Leksands in Svezia. Ma a fianco della sangallese serve un centro altrettanto veloce). A Thun, poi, la prima impresa delle Turgovia IndienLadies che, pur prive dell’austriaca Eva Maria Beiter-Schwärzler (non a referto) e rimaste senza l’apporto di Phoebe Stänz (nuova avventura in Svezia, e proprio al Leksands, per l’ex-“stella” sia delle Yale university Bulldogs sotto Joakin Flygh sia delle Ladies Lugano), sotto la conduzione di Anja Stiefel – da agonista, altra dominante sotto le volte della “Resega” – sono andate a spuntarla nel supplementare, 5-4 in sfida a più volti: ospiti avanti sino al 3-0 ancora nel primo tempo, reazione a medio raggio del BomoThun e rovesciamento dell’inerzia con quattro goal fra 20.43 e 45.46, 4-4 a meno di cinque minuti dall’ultima sirena e sorpasso al 63.55; Laura Zimmermann, in prima linea con la neoacquisita Betty Jouanny (è un’attaccante francese, nazionale di Marianna, 10 squadre nelle ultime otto stagioni e sempre in Svezia), autrice di una tripletta per la rimonta poi rivelatasi inutile; atleta del giorno è tuttavia da nominarsi la talentuosa 15enne Iva Maria Wey, regolare nella filiera delle giovanili al Davos, primo contatto con l’hockey femminile – se si fa astrazione dalle amichevoli e da un assaggio in Coppa – e sùbito quattro goal (compreso quello della vittoria) ed un assist. Se ci si trovi davanti ad un nuovo astro da firmamento discatorio inizieremo a capire questo pomeriggio, pista di Kreuzlingen, in programma Turgovia IndienLadies-Ladies Lugano. Sempre oggi, AccademiaNeuchâtel-BomoThun e Reinach-Zsc Lionesses Zurigo.
La classifica – Ladies Lugano, Zsc Lionesses Zurigo 3 punti; Turgovia IndienLadies 2; BomoThun 1; AccademiaNeuchâtel, Reinach 0. In immagine, alcune agoniste delle Turgovia Indien Ladies durante il campo di allenamento di metà agosto ad Arosa.