Un “giro” di targhe che sarebbero state gestite con qualche irregolarità, con riferimento in particolare alle pretiche di cessione, è all’origine del fermo e dell’arresto di un funzionario della Sezione circolazione a Bellinzona quartiere Camorino e di un cittadino svizzero che, a rigore di prime informazioni acquisite nel contesto del procedimento penale avviato, avrebbero concorso al fine di favorirsi reciprocamente, l’uno godendo di trattamento speciale in assegnazioni di targhe e l’altro ricevendo denaro quale concambio. Entrambi i soggetti, dopo confronto e dopo audizione di persone informate sui fatti, sono stati rimessi in libertà nelle scorse ore e restano quindi indagati a piede libero. I fatti, oggetto di una denuncia partita – così fonti del ministero pubblico e della Polcantonale – dall’interno della stessa Sezione circolazione con sede operativa al “Centro ala Monda”, sarebbero maturati nel periodo compreso tra fine dicembre 2020 e maggio 2021, tempo tra l’altro caratterizzato, come si ricorderà, dall’utilizzo della modalità “in remoto” per una serie di pratiche; non esplicitati ma intuibili i “percorsi” che sarebbero stati attivati dal 48enne, cittadino svizzero di origini non precisate e con domicilio nel Luganese, nella stretta relazione con il funzionario 34enne, anch’egli cittadino svizzero ed abitante nel Bellinzonese, ruolo frontista al Servizio immatricolazioni tra le cui competenze ricadono prima immatricolazione dei veicoli, cambiamento del veicolo, immatricolazione di veicoli in trasferibile, deposito delle targhe, immatricolazione dei veicoli di riserva, cambiamenti di Cantone, veicoli provenienti dall’estero, esportazione ed importazione dei veicoli, targhe temporanee, licenze di circolazione temporanee e ristampa delle targhe.
Nel “dossier” aperto sul tavolo del procuratore generale Andrea Pagani si profilano addebiti oggettivamente non lievi: a carico del funzionario dovrebbero valere la corruzione passiva (in subordine, l’accettazione di vantaggi), l’abuso di autorità, l’appropriazione indebita, l’acquisizione illecita di dati ed il riciclaggio di denaro; quanto al 48enne si manifestano imputazioni per corruzione attiva (in subordine, concessione di vantaggi), riciclaggio di denaro e ricettazione. Altri atti istruttori sono già stati disposti e restano da esperirsi nelle prossime ore. Il presente ed il futuro del funzionario sul piano professionale sono già materia di interesse per l’autorità competente: su proposta di Norman Gobbi, direttore del Dipartimento cantonale istituzioni, Palazzo delle Orsoline in Bellinzona sponda Esecutivo ha già provveduto stamane alla sospensione del collaboratore, sul quale è nel frattempo stata aperta un’inchiesta disciplinare (“e ci riserviamo di adottare gli opportuni provvedimenti in attesa di accedere agli atti dell’inchiesta”).