I rigori danno, i rigori tolgono: qualificatasi ai quarti di finale del torneo “Euro 2020” grazie ad una serie perfetta (cinque centri su cinque) contro i figli di Marianna, la Rossocrociazia pedatoria si ferma ad un centimetro dalle semifinali contro una Spagna tutt’altro che travolgente ma dal tasso tecnico mediamente superiore; avversario tuttavia portato ai supplementari, nella sfida secca di San Pietroburgo, e poi per l’appunto allo “shootout” in cui un formidabile Yann Sommer portiere – il migliore dei suoi, insieme con i difensori Nico Elvedi e Ricardo Ivan Sola Rodriguez Araya – una volta è graziato dal palo ed una volta para su Rodrigo Moreno Machado, e sarebbe già più che sufficiente in condizioni normali; gli è invece che, tra i compagni, solo Mario Gavranovic segna e poi è la saga degli errori (parati i tiri di Fabian Lukas Schär e di Manuel Obafemi Akanji, direttamente in curva il tentativo di Ruben Estephan Vargas Martinez). Ergo, eliminazione amara dopo che per due volte la pressione era finita tutta sulle spalle degli iberici, più fortunati che bravi, stavolta. I regolamentari si erano chiusi sull’1-1: “Furie rosse” avanti all’8.o su autorete di Denis Zakaria, risposta in fiammata di Xherdan Shaqiri al 68.o; un quarto d’ora dei tempi ordinari e tutti i 30 minuti dei supplementari sotto il condizionamento dell’uomo in meno, essendo stato espulso (“rosso” diretto, decisione quantomeno dubbia) Remo Freuler al 77.o. Avventura finita, molte cose buone, alcune deprecabili; Vladimir Petkovic, in quanto selezionatore, sarà chiamato a valutare in modo opportuno. Per sola cronaca: risultato ufficiale, 2-4; Spagna in semifinale contro l’Italia, vittoriosa in serata sul Belgio per 2-1.