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Hockey Nl / Lugano, altro colpo a Berna. E l’Ambrì continua a sperare

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E ancora, e ancora. Ieri tre punti, oggi due dopo aver recuperato una situazione fattasi problematica (vantaggio sino al 2-0, ma 2-3 nel volgere di 13 minuti e briciole del terzo periodo; pareggio strappato, accesso al supplementare, goal del 4-3 e quindi vittoria): sta lavorando benissimo per sé, in questo finale di stagione regolare dell’hockey di massima serie, il Lugano di Serge Pelletier, e di nuovo facendo l’interesse dell’AmbrìPiotta che sulla linea della carità, cioè nella corsa spalla-a-spalla con il Berna per evitare l’11.o posto, si trova ora staccato di due sole lunghezze dagli “Orsi”. Certo, è uno scarto che potrebbe ancora pesare, in ultimo; ma si vuol ricordare che alle ore 19.44 di lunedì scorso il Berna si stava accingendo a scendere in pista per il primo di cinque incontri nello spazio di sette giorni, ed erano tutti “jolly” spendibili a recupero di calendario e quindi sotto gli occhi – si consenta l’accenno metaforico – dei concorrenti diretti, leventinesi per l’appunto ma anche RapperswilJona Lakers. A conti fatti, quattro punti incamerati su 15 potenziali, doppia sconfitta a zero con il BielBienne e doppia sconfitta quasi a zero (un punto su sei) con i bianconeri ceresini; nessun allungo perentorio ed anzi ambasce permanenti. Mai stato così amato, il Lugano, dalle parti di Quinto.

Oh, sia chiaro: in landa sottocenerina stanno giocando avantutto per sé, e ben fanno perché serratissima è la volata di sei squadre per cinque posti da “play-off” sicuro (irraggiungibile da tempo lo Zugo, e sull’altro versante il Davos resta in lizza solo per l’aritmetica); ergo, i cinque punti raccolti in 24 ore e fuori casa diventano carburante che fortifica ed incoraggia. Spunti determinanti nel confronto odierno: primo, l’unico tiro degli ospiti durante il prolungamento (primo disco buono, minuto 62.05, e bersaglio centrato da Dario Bürgler); secondo, il 3-3 colto da Tim Heed al 57.09 sul 33.o assist di Mark Arcobello e sul 17.o di Luca Fazzini, che era andato a segno di suo in conversione di “power-play” al 29.57 per il 2-0, ovvero sulla scia del compagno Raphael Herburger (25.53) ad inaugurazione di referto; terzo, la prova d’orgoglio dei bernesi costretti all’assalto alla baionetta e, per un quarto d’ora effettivo, convintisi di aver trovato all’improvviso il Sacro Graal del disco su ghiaccio, a segno Jeffrey Dustin in superiorità numerica (42.18), Vincent Praplan a uomini pari (49.55) e Jesper Olofsson di nuovo a cinque-contro-quattro (55.26). A quel momento pareva finita, et cetera et cetera; ma si è già raccontato, solita storia, the game isn’t over until it’s over. Ad offuscare le buone sensazioni, purtroppo, due situazioni: da una parte l’assenza di Elia Riva, non partecipe alla trasferta causa perduranti conseguenze di un incidente di gioco; dall’altra gli infortuni toccati ad Alessio Bertaggia ed a Tim Traber, accertamenti necessari, tra domani e martedì si saprà di più.

La classifica – Zugo 98 punti; Zsc Lions, FriborgoGottéron 79; ServetteGinevra, Lugano 78; Losanna 76; BielBienne 75; Davos 67; RapperswilJona Lakers 50; Berna 49; AmbrìPiotta 47; Scl Tigers 31 (BielBienne, RapperswilJona Lakers, AmbrìPiotta 46 partite disputate; Zsc Lions, FriborgoGottéron, Lugano, Davos, Berna 45; Zugo, ServetteGinevra, Scl Tigers 44; Losanna 43).