“Si accende la magìa”, sta ancora scritto fra i titoli di “homepage” sul sito InterNet della Città di Lugano. La magìa magari resta, ma uno fra i tradizionali portatori dell’atmosfera davvero no: alle ore 19.00 di domani, venerdì 18 dicembre, il “Mercatino di Natale” – voluto e proposto, si ricorda, quale atto di coraggio, con fiducia nel cordone igienico-sanitario in funzione anti-“Coronavirus” – sarà chiuso e spento e di fatto azzerato, con tutto il corollario di proposte collegate. Decisione draconiana, calata fresca fresca da Palazzo civico quale provvedimento supplementare a limitazione degli assembramenti nei luoghi “a rischio”, che per dirla tutta sono esattamente quelli in cui in riva al Ceresio ci si trova per scelta o accade di concentrarsi in ogni minuto dell’anno, e non soltanto ora. Gli è che con il Covid-19, o per meglio dire con il suo fenomeno di recrudescenza, ci troviamo a fare i conti or ora; ergo, chiudere e null’altro.
Fanno capire, Marco Borradori sindaco e Roberto Badaracco municipale quali firmatari del provvedimento in nome dell’Esecutivo cittadino, che forse non si sarebbe dovuti arrivare a tutto questo se nello scorso fine-settimana le distanze interpersonali non fossero saltate; ovvio il fatto che una cosa è la pensilina del bus in viale Cassone ed un’altra cosa è la “pensilina Botta”, la prima non costituisce nemmeno motivo di osservazione e la seconda è invece una specie di bersaglio designato. Insomma, sulla strada si può evitare il contatto ma sulla banchina si va alla ressa solo che si voglia aspettare un mezzo di trasporto o che ci si sia dati appuntamento; idem dicasi per piazza Della Riforma, per la rivetta Tell, per l’area della Foce del Cassarate e per gli autosili, dove “si riuniscono fra i 50 ed i 250 giovani” (cifre da spannometro, ma il vocabolario dice che è folla ogni compresenza di tre persone o più); e da qui il “mancato rispetto delle norme” ed il “mancato rispetto del numero di persone massimo autorizzato per gruppo”; e dalla ressa si passa facilmente alla rissa, e c’è chi vandalizza, e c’è chi abbandona rifiuti, et cetera.
Morale; zac. E che si fa? Si dice di tenere il distanziamento sociale, si dice di indossare la mascherina nelle aree pedonali, e si dice di cambiare registro. Atto primo, già indicato: “Mercatino di Natale” stroncato. Atto secondo, già prefigurato: in pari momento, cioè sempre alle ore 19.00 di domani, chiusura delle “casette” per la vendita di “vin brûlé” ed altre bevande in piazza Della Riforma. Interventi supplementari: chiusura dei parchi cittadini alle ore 20.00; presidio di tutti gli autosili con personale privato di sicurezza; costante e continua presenza di agenti di polizia alla “pensilina Botta”. Sino a nuovo ordine, così è.