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Il caso / Grazie, ma di questo “Pardo a casa tua” facciamo a meno

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In un’estate priva del “Festival del film” locarnese così come lo conosciamo (in compenso, la neodirettrice artistica Lili Hinstin è riuscita a spargere guano su quel che, spendendo di tasca propria, gli esercenti di Locarno si sentono di proporre quale offerta musicale), niente male l’idea di casa Rsi: se non puoi andare in piazza Grande, ti portiamo piazza Grande – o il meglio di piazza Grande nel corso degli ultimi anni – direttamente sul piccolo schermo. Ebbene: iersera, per isbaglio giungendo a sbinocolare su TeleComano1 con ritardo di qualche minuto, si incappò d’acchito in una scena di cui vengono qui proposte alcune tra le immagini meno esplicite: nella sostanza, il tizio stava estraendo un preservativo rotto dall’inguine di lei, con sguardo calamitato dall’inguine medesimo a distanza di forse 20 centimetri e fatto convogliare sull’inguine stesso. Per carità, “commedia sui problemi della coppia”, stava scritto nella presentazione; ma non era materiale per tutti né per il “filmato” in sé né per l’argomento, tanto di più se contrassegnato – come era – dalla sola striscetta di color arancione. Bacchettoni, noi? No, normali utenti con qualche competenza in materia televisiva e cinematografica. Ad ogni modo: nel momento in cui abbiamo ripreso tali immagini (quelle meno esplicite…) e le abbiamo proposte in un richiamo sulla nostra pagina “Instagram”, immediata è giunta la rimozione del contenuto in quanto esso “viola le nostre linee-guida in materia di” et cetera et cetera, dal momento che “diversi gruppi di pubblico potrebbero essere sensibili ad argomenti diversi”. E pensate un po’: in questo giornale, che è la Repubblica conclamata dell’Anticensura, per una volta siamo proprio d’accordo con quelli di “Instagram”. Per inciso, una domanda: chi di dovere, alla Rsi, aveva effettuato una visione preventiva del film, tra l’altro coprodotto?