Essendo un ladruncolo dalle ridottissime facoltà intellettive, dalla bassa scolarità e dalle ancor più modeste abilità, per rubare ricorreva a tecniche che manco nei telefilm di terz’ordine degli Anni ’80: la spaccata ad un finestrino della vettura, dentro una mano, apertura della portiera, prelievo di quel che si trova, e via. Più i danni causati che il bottino nell’avventura criminale di un giovane che nella notte di giovedì 2 luglio, dapprima all’autosilo comunale di Mendrisio e poi in un’autorimessa poco distante, aveva preso di mira non meno di sette mezzi, tutti bersagliati con la stessa tecnica da neanderthaliano emarginato dalla comunità per manifesta inadeguatezza; per quanto non semplici a causa principalmente della carenza di possibili testimoni, le indagini esperite da uomini della Polcantonale hanno permesso di concentrare i sospetti su un 23enne italiano residente in Italia e, si direbbe, non occasionale transitante in territorio “momò”; prova di ciò sia il fatto che il tizio, come fanno sapere vertici di Polcantonale e Guardie di confine “in uno” con il portavoce del ministero pubblico, venne intercettato e fermato infine nella giornata di giovedì 13 agosto, area della stazione Ffs di Chiasso, intervento di effettivi delle Guardie di confine e nessuna via di scampo verso nord, e neanche verso sud. Alla conta ultima: disagio materiale stimato in circa 10’000 franchi (no, signora, ci si accerterà dalla cosa ma è improbabile che il ladro abbia un’assicurazione Rc e che l’assicuratore, ad ogni modo, risponda per tale tipologia di danni); addebiti primari il tentato furto ripetuto e il danneggiamento. Inchiesta sotto coordinamento del procuratore pubblico Roberto Ruggeri.