È un orientamento e non un provvedimento, è una linea di azione e non una decisione, ma verso questo si va: chi abita ad Avegno-Gordevio, in un prossimo futuro, sarà chiamato alla cassa per pagare l’acqua potabile secondo consumo. Il che può suonare strano alle orecchie degli utenti di tale servizio in altre aree del Canton Ticino, laddove la vita quotidiana è scandita da un numero “tot” di metri cubici qui e di metri cubici là; non così nella felice plaga vallerana lodevolmente amministrata dal sindaco Mario Laloli ed al cui approvvigionamento idrico, nelle due realtà già Comuni autonomi, provvedono due acquedotti distinti, l’un sotto il Patriziato di Avegno e l’altro di proprietà comunale dopo acquisizione effettuata nel 2013 dal Patriziato di Gordevio; realtà distinte, ma accomunate – oltre che dalla contiguità e da rapporti fraterni – dall’aver sino ad ora adottato la strategia della tassa di consumo, ovvero con suddivisione in categorie e sostanzialmente secondo il numero degli accessi (tradotto alla grossa: paghi secondo il numero dei rubinetti).
A far propendere l’autorità politica locale – d’intendimento con i vertici del Patriziato di Gordevio per quanto di competenza di quest’ultimo – verso una nuova formula sarebbero in primo luogo i criteri di equità (in effetti, il modello in essere aveva un senso ma appare ora anacronistico) e l’esigenza di invitare gli utenti ad una gestione più responsabile dell’acqua. La cui quantità nei serbatoi, si ricorda, in più occasioni scese a livelli di guardia e di allerta, e non a caso ancora nell’ultima decade di luglio l’autorità comunale dovette rivolgersi con un appello al senso civico con riferimento, nella circostanza, agli abitanti di Avegno zona paese. Per di più, da vari riscontri emerge un’attitudine di residenti e non residenti ad ignorare o ad aggirare quanto prescritto per il riempimento delle piscine: tentazione sicuramente forte, quella dell’acqua sempre fresca e pulita, ma sulla quale sussistono norme perlomeno consuetudinarie di buonsenso. Conferme, dall’interno del Comune di Avegno-Gordevio, per ora nessuna se non per via indiretta.
Quanto ai tempi, anno 2021 dopo le Comunali; la necessopportunità di adeguare le regole, peraltro, sarebbe condivisa dai due schieramenti ora rappresentati in Municipio e nel Legislativo. In immagine, l’acquedotto ex-patriziale di Avegno.