Home CRONACA Buttavano la monetina e ti sfilavano il portafogli: presi due rumeni

Buttavano la monetina e ti sfilavano il portafogli: presi due rumeni

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Rientrano sommariamente nella categoria dei ladri; ma un Leonardo Sciascia scrittore li avrebbe confinati al livello degli scassapagliara, esseri dall’“estrema abiezione” e che si prendono un bottino micragnoso e sui quali “scende il disprezzo del ladro grosso, del ladro che ha mestiere, regole e sentimenti”. Gentaglia da disprezzarsi, per le azioni compiute prima che per il reato commesso, i due rumeni fermati e tratti in arresto tre giorni addietro lungo la A2, in corrispondenza dell’area di sosta a Bellinzona sotto l’abitato della frazione Moleno, direzione sud: sull’intervento di effettivi della Polcantonale è stato infatti accertato che i due soggetti, 39 e 43 anni rispettivamente, avevano colpito con la tecnica detta “delle monetine”. Tecnica che di massima è così rappresentabile: la vittima designata sta camminando, il malfattore fa cadere a terra una mezza manciata di monetine, d’istinto ci si gira, no?, e quel bastardo dice di aver visto le monete cadere dai pantaloni dell’altra persona, la quale si china per raccogliere i ventini ed i decini e magari un mezzo franco sonante e ballante e tac, si ritrova con il portafoglio sfilato dalle mani o con la catenina tagliata e scippata; in alternativa, stesso finale a partire dalla richiesta di un cambio-moneta per via del parchimetro che ovviamente non accetta banconote, et similia.

Solo per stare agli ultimi giorni, in aree quali Locarnese e Luganese, almeno cinque i colpi riusciti e vari quelli tentati (perché è il caso di dire anche questo: ai ladri di infimo rango non va sempre bene, anzi, in caso di anche marginale sospetto basta un urlo per indurli a desistere. Ricordarsi, in ogni caso, di due aspetti: primo, per solito il delinquente opera in modalità singola; secondo, se ci cascano soldi dalle tasche, soltanto gli “scout” sono disposti ad inseguirci per ridarci quel che abbiamo perso. Suggerimento ultimo: avvisare sempre le forze dell’ordine, vuoi che il danno sia stato subito (non c’è di che vergognarsi, anzi), vuoi che il criminale sia stato messo in fuga, vuoi che per pura accidentalità il tizio sia inciampato nelle stringhe delle sue scarpe e del tutto fortuitamente si trovi lì fermo ai vostri piedi con qualche livido che forse c’era già prima, ma più probabilmente non c’era.