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Ansie improvvise nelle Borse, Zurigo slitta sotto la quinta cifra

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 23.26) In sbandamento sin sotto la quinta cifra, su frontiera riattraversata una settimana fa e che si credeva messa alle spalle, lo “Swiss market index” della Borsa di Zurigo, sede di contrattazioni dove sin dall’apertura, oltre alle previsioni di tempi lunghi per la ripresa (fonte: “Federal reserve” statunitense), sono stati avvertiti i venti gelidi da voci su una recrudescenza della pandemia coronavirale in vari Paesi; notizia, questa, che aveva già depresso le piazze asiatiche (Nikkei-225 a Tokyo, meno 2.82 per cento; “Hang Seng” ad Hong Kong, meno 2.19) e che è bastata per affossare l’intera Europa (Dax-30 a Francoforte, meno 4.47; Ftse-Mib a Milano, meno 4.81; Ftse-100 a Londra, meno 3.99; Cac-40 a Parigi, meno 4.71; Ibex-35 a Madrid, meno 5.04), a tutti gli effetti con i sintomi propri della orrezione. Sulla sede elvetica di contrattazioni, saldo a 9’828.58 punti ed attestazione in perdita pari al 3.14 per cento; lusso (“The Swatch group Ag”, meno 5.16; “Compagnie financière Richemont Sa”, meno 6.20) e bancari (“Ubs group Ag”, meno 5.97; “Credit Suisse group Ag”, meno 6.69; 47 milioni di pezzi scambiati sui due valori) i più penalizzati; “Adecco Sa” sulla coda (meno 6.86). Largamente sotto misura anche i fondamentali; solo “Givaudan Sa” (più 1.45) in cifra verde, marginale resistenza da “Roche holding Ag” e “Nestlé Sa” (meno 1.97 e meno 1.67 per cento rispettivamente).

Nell’allargato, netto ridimensionamento per il titolo “Dufry Ag”, che era risalito appena l’altr’ieri sino alla soglia dei 40 franchi per azione salvo accusare una doppia battuta d’arresto (oggi, meno 9.67 per cento) e rifluire appena sopra quota 32 franchi. In tuffo l’euro, deprezzatosi nella misura del due per cento nello spazio di tre sedute e scambiato ora a 106.6 centesimi di franco.