Oltre a quello del senso, ai traduttori in àmbito commerciale sfugge non di rado il problema delle concordanze e, per meglio dire, del punto in cui far “cadere” le concordanze: in immagine da cartello di nota catena distributiva, per evidenza di dimensione dei caratteri, a risultare “cotta” è infatti la mozzarella e non la pizza, cioè il prodotto che in realtà è precotto in forno “di” (non “a”) pietra. Ma qui la svista e l’ignoranza causano un guaio doppio: chi si limiti a leggere “Pizza alla mozzarella cotta” potrebbe avere l’impressione di trovarsi davanti una base in pasta su cui siano effettivamente state poste varie fette di “mozzarella cotta”, specialità trattabile o per frittura in olio extravergine di oliva o per trattamento al “grill” previa impanatura con farina di ceci, uovo, sale ed operazione di raffreddamento in frigo. Non si direbbe il caso, vero?