È un momento nel quale chi si occupa di informare, e perdonateci se ci mettiamo di mezzo anche noi modesti scrivanti cronistici, è tenuto alla massima precisione. Con buona pace di quelli della “Handelszeitung”, che se fossero così fenomenali come credono di essere avrebbero almeno predetto il recente crollo delle Borse e l’affossamento del prezzo del greggio, il portavoce del Consiglio federale a Berna è stato categorico nello smentire la “notizia” della chiusura delle frontiere tra Svizzera ed Italia. Magari tale provvedimento sarà assunto nei prossimi giorni, ma non è in programma alcuna riunione straordinaria dell’Esecutivo federale per una decisione di tal genere. Ripetiamo: a differenza di quel che recitava un titolo apodittico (“La Svizzera chiude i confini con l’Italia”, poi emendato in un più banale ed anodino “Schweiz prüft Grenzschliessung zu Italien”) non vi è alcuna ipotesi di immediato blocco delle frontiere per decisione di Berna. E basta con le puttanate da saputelli che arrivano per primi sull’onda dello scenario possibile, ché qui a bottega ed in altre botteghe abbiamo già sufficiente lavoro sulla scorta delle notizie vere.